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Cronaca

Caos alla ‘Tommy Onofri’, corso pagato ma sospeso. Le mamme: “Dove mandiamo i nostri bimbi?”

La comunicazione alla scuola da parte del servizio Istruzione è arrivata il 5 settembre

"Premesso che sono in fase di monitoraggio da parte dell'Ambito unitamente al Ministero competente le attività di ampliamento e di estensione attuare nell'asilo comunale, relativamente all'a.s. 2016-2017; che la possibilità di realizzare anche per l'a.s. 2017/2018 le suddette attività è in fase di definizione e o rimodulazione, a breve verrà data comunicazione circa l'avvio dei servizi in argomento". Firmato: Servizio Istruzione. E chi vuole capire capisca.

Parrebbe aramaico; in verità è la comunicazione stringata con cui il Comune di Foggia, servizio Istruzione per l'appunto, ha informato l'asilo nido comunale Tommy Onofri che quest'anno il corso sperimentale destinato ai bambini ‘semidivezzi’ non sarebbe partito. Comunicazione a mezzo pec del 5 settembre, alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico, per intenderci.

Apriti cielo. Nella scuola scoppia il caos. E la situazione, ad una settimana dall'apertura della scuola, è ancora tale. Con notevole disagio per le famiglie, tutte, non solo quelle rimaste senza corso per i propri pargoli. Il servizio, infatti, presentato con entusiasmo tre anni fa, prevede l'immissione di personale adeguatamente formato per un'estensione gratuita dell'orario giornaliero anche in fascia pomeridiana e l'attivazione di una classe sperimentale. "Invece di essere un sostegno, questa scuola è diventata un problema" lamentano a Foggiatoday alcune mamme, che chiedono l'intervento del sindaco. "Noi quel servizio lo abbiamo pagato a giugno: perché non ci hanno informato che non sarebbe partito? Ora dove li mandiamo i nostri bambini?".

Nell'imminenza del caos, quando le famiglie si sono presentate coi loro pargoli (una quindicina quelli rimasti senza classe), l'assessore all'istruzione ha dovuto cooptare due insegnanti di scuola materna in tutta fretta. "Ma non è la stessa cosa - continuano le mamme -. Le insegnanti non sono adeguatamente formate. L'inserimento di bambini così piccoli è cosa seria. Tant'è che siamo costrette a portarceli a turno in questi giorni". Insomma, un dramma, per le operatrici e per le famiglie, soprattutto di fronte a bambini così piccoli.  Un primo tavolo dovrebbe esserci venerdì, ci dicono dal servizio Istruzione.

Ma cosa è accaduto? A leggere la pec pervenuta dal Comune e a dar credito ad alcune indiscrezioni, ad agosto ci sarebbero stati problemi con la rendicontazione regionale del progetto sperimentale, gestito dal Consorzio Icaro dal 2014, che si aggiudicò un appalto da quasi 200mila euro. Motivo per cui il consorzio non avrebbe ancora firmato il prosieguo. E si sa il 5 settembre? L'assessore all'istruzione Claudia Lioia, interpellata, malcela l'imbarazzo laddove si trova costretta a riferirci di non avere esatta contezza della situazione e di non essere stata informata per tempo del problema dai Servizi Sociali (il progetto, infatti, è interassessorile). I Servizi Sociali, dal canto loro, non rispondono (contattata invano l'assessore Erminia Roberto, lo faremo ancora).

"Questo servizio lo abbiamo pagato e continuiamo a farlo. E lavoriamo per farlo. Ci dicano cosa dobbiamo fare perché è impossibile andare avanti così" continuano. Tra l'altro il consorzio Icaro portava con sè anche figure ausiliarie, addette alla igiene costante dei bambini. "Non le dico come torna a casa oggi mio figlio" ci dice una signora. "Non pensavo avrei mai potuto vederlo in queste condizioni".


 

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