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Venerdì, 19 Aprile 2024

Il Coronavirus fa litigare Peschici e Vieste. Tavaglione: "Vergognoso, volgare offesa". Nobiletti: "Volevo mandarti a quel paese..."

Sul Gargano è scontro a distanza tra i due sindaci che se le cantano di santa ragione. Colpa di una premessa incriminata sul Covid

"Affermare che si adotti un provvedimento perché nei comuni limitrofi c'è stato il decesso di persone che sono risultate positive al Covid19 è una volgare offesa nei confronti della comunità. E io la invito a revocare quell'ordinanza, perché non ha senso oltretutto e va contro anche la sua di comunità, quella viestana, che noi tutti rispettiamo e della quale riconosciamo il valore, ma non è in questo modo che si difende, buttando fango sulle altre comunità perché, caro collega, gli stessi decessi si sono verificati anche nella sua di comunità ed è semplicemente vergognoso quello che ha scritto". Sfuriata del sindaco di Peschici Franco Tavaglione che attacca ferocemente il collega di Vieste Giuseppe Nobiletti. Volano gli stracci sulla Montagna del Sole. È scontro a distanza e finiscono per cantarsele di santa ragione. Tutta colpa dell'incipit di un'ordinanza emessa due giorni fa. "Premesso che nel territorio di comuni limitrofi sono stati accertati casi di decesso di persone risultate positive al test sul Coronavirus - si legge - e che in conseguenza di ciò è necessario adottare misure concrete finalizzate a prevenire la diffusione del contagio nonché assicurare tutte le misure di prevenzione, informazione, soccorso e assistenza alla popolazione interessata al rischio sanitario connesso all'infezione del Coronavirus".

LA PREMESSA INCRIMINATA - Tavaglione non ha affatto gradito il preambolo del provvedimento che consente alcune lavorazioni edilizie sul territorio di Vieste e lo giudica poco elegante, con un eufemismo, per poi sferrare in un climax attacchi virulenti. "Questo amministratore cosa dice: dato che nei comuni vicini ci sono stati decessi di persone che sono risultate positive al Coronavirus, noi apriamo le attività. Non vedo neanche il nesso. È veramente illogico, è surreale dare una motivazione del genere, per non dire grottesco e ridicolo. Se avesse detto 'per sostenere l'economia', chapeau, tanto di cappello, almeno uno si assumeva la responsabilità dell'atto, in maniera coraggiosa diceva di trasgredire a quello che il Governo ha imposto per sostenere l'economia dei cittadini". E poi l'affondo che contribuisce a minare i rapporti tra i due vicini di campanile: "Io ho il dovere di difendere la mia comunità che è altrettanto gloriosa come la sua. Siamo noi che le rappresentiamo che qualche volta siamo inadeguati a difendere le nostre comunità che meriterebbero di essere difesi da persone più capaci".

Il sindaco di Peschici impartisce una lezione di diritto amministrativo al collega e richiama il decreto-legge del 25 marzo 2020 n.19 recante “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”. L'articolo 3, al comma due, recita testualmente: "I sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza in contrasto con le misure statali". Tavaglione avverte: "Quelle aziende, quei muratori, convinti di potersi recare a lavoro in totale serenità perché c'è un provvedimento del sindaco sbagliano a stare tranquilli. Non ha valore tutto quello che noi facciamo in contrasto con il Dpcm, quindi non c'è alcun aiuto alle imprese. Anzi, se le imprese vengono sorprese ad eseguire lavori non contemplati nel Dpcm non è certamente l'ordinanza del Comune che li può salvare da una denuncia e dal pagamento dell'ammenda. Tutte queste ordinanze emanate in maniera impropria ritengo che non siano utili né per gli ipotetici beneficiari né tantomeno producono effetti di tranquillità sul territorio. Perché mi pare normale poi che il muratore di Vico o di Peschici o di Monte possa chiedersi come mai nel comune x si può tranquillamente lavorare e nei nostri comuni no. Quel provvedimento emanato crea delle situazioni di disagio sociale e disparità di trattamento".

COSA PREVEDE L'ORDINANZA - L'ordinanza n. 68 del 25 marzo 2020 firmata dal sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti, parzialmente modificata con integrazioni e specifiche alle misure con apposita successiva ordinanza del 26 marzo, vieta tutte le nuove lavorazioni edili, ma consente quelle indifferibili ed urgenti e necessarie per garantire la pubblica e privata incolumità; il completamento di quelle già avviate alla data dell'ordinanza e per le quali la sospensione arrecherebbe pericolo o danno alla staticità e alla sicurezza di edifici e impianti; l'installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni; le attività turistico ricettive e degli stabilimenti balneari che si svolgono al solo interno, fermo restando la tassativa chiusura al pubblico, ivi comprese le attività di natura edile e impiantistica connesse; il movimento terre e le attività connesse all'attività agro-silvo-pastorale.

VIESTE RISPONDE - Non si è fatta attendere la replica, piccata, del sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti che, dopo attenta riflessione, preferisce derubricare lo sfogo ad un sintomo di stanchezza e archiviarlo come un revival anni '80. "Caro Franco, ieri in tarda serata mi hanno girato il filmato della tuo discorso alla 'Nazione''. Devo dirti, in tutta sincerità, che volevo chiamarti per mandarti a quel paese, ma ho preferito dormirci su e forse è stato meglio così. La notte porta consiglio. Ho riflettuto cercando di comprendere il perché del tuo atteggiamento. Alla fine ho compreso che sei molto sotto pressione, come tutti del resto, ma forse, alla tua età, non ti aspettavi di dover sopportare un tale peso. Allora hai pensato bene di usare nel tuo "show" un classico degli anni 80: il vecchio dualismo Vieste-Peschici. Caro Franco, io negli anni 80 ero un bambino e questa cosa la ricordo a malapena. Ma sì...dai ti comprendo: la stanchezza fa perdere lucidità. Questo non è il momento di inutili polemiche - conclude nel suo post il sindaco - per me non esiste alcuna divisione tra Peschiciani e Viestani. Se questo incubo non finirà presto ci attendono periodi ancora più critici, quindi caro Franco, mettiamoci a lavoro per le nostre comunità. È ciò che oggi conta. Un ideale grande abbraccio a tutti i fratelli Peschiciani".

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