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Cronaca Volturara Appula

Operatori del 118 "sfruttati e senza stipendio" in sciopero della fame: "Vogliamo l'internalizzazione"

Sono i lavoratori che operano nei pressi della postazione del 118 di 19 comuni della provincia di Foggia: da Volturara Appula a Roseto Valfortore, da Mattinata a Carlantino, da Lucera a Cerignola e in tanti comuni dei Monti Dauni

Questa mattina gli operatori del 118 delle associazioni di volontariato di 19 postazioni della provincia di Foggia - tra cui Mattinata, Lucera, Cerignola, Volturara Appula, Roseto Valfortore, Carlantino e i centri dei Monti Dauni, oltre a lamentare ritardi negli stipendi, in alcuni casi anche di sei mesi, hanno avviato lo sciopero della fame presso le rispettive postazioni della Asl di Foggia al grido: "Siamo sfruttati e stanchi, non riceviamo gli stipendi, internalizzate il 118".

Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio regionale, l'avv. Giandiego Gatta: "Faccio appello al presidente Emiliano perché quello che sta accadendo agli operatori del 118 della provincia di Foggia rischia di creare una frattura sociale profondissima, con una gestione che crea "figli e figliastri". L'internalizzazione presso la Sanitaservice deve essere realizzata per tutti. Per questo, sono sentitamente vicino a tutti i lavoratori del 118 che oggi hanno iniziato lo sciopero della fame: si tratta di soccorritori che lavorano con abnegazione e in condizioni difficili per salvare la vita delle persone e meritano la massima considerazione. A loro esprimo tutta la mia solidarietà e ad Emiliano, in quanto assessore regionale alla Sanità, chiedo un intervento netto, deciso, affinché imponga alla Asl di Foggia di procedere con le internalizzazioni saltate lo scorso mese di giugno".

Anche la Federazione di Foggia di Rifondazione Comunista ha espresso la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori delle postazioni del 118 in Capitanata. "Le ragioni poste alla base delle loro azioni di lotta di questi giorni sono sacrosante: il diritto alla internalizzazione presso Sanitàservice non può riguardare solo alcune categorie professionali, ma deve essere esteso a tutte le figure lavorative del Servizio sanitario regionale. La previsione della Regione Puglia, indubbiamente positiva, di istituzione di una Agenzia Unica per la gestione di tutti i lavoratori della sanità regionale deve trovare giusta ed equa applicazione ne confronti di tutti, risultando inaccettabile ogni discriminazione e disuguaglianza. Ogni ricatto e/o indebita pressione delle Associazioni di volontariato presso cui sono ancora oggi inquadrati  queste lavoratrici e lavoratori devono pertanto essere rispediti al mittente. Non può in alcun modo accettarsi che situazioni di privilegio di cui in questi anni le varie associazioni di volontariato hanno goduto si possano frapporre al buon diritto dei volontari-lavoratori delle postazioni 118 della provincia di Foggia di vedere equiparate le proprie posizioni a quelle di altri lavoratori della Sanità pugliese, quali i medici e gli infermieri di Asl e di Ospedali Riuniti. Rifondazione Comunista di Foggia, schierandosi senza riserva con le lavoratrici e i lavoratori in lotta, chiede che la Regione Puglia, senza ulteriore indugio, voglia fornire alla Asl Foggia tutte le necessarie indicazioni per la internalizzazione di questi lavoratori, con disposizioni aventi efficacia imperativa. Nessun ulteriore ritardo o dilazione può ormai trovare giustificazione, a fronte delle ragioni e della lotta espresse dai lavoratori stessi. La Federazione Di Foggia di Rifondazione Comunista, anche con riferimento a questa vicenda, rammenta comunque come siano oramai decenni che la sanità pugliese si trova in una situazione di sottorganico cronico, con una gravissima carenza di personale medico e collaboratori professionali sanitari che ogni giorno di più si trova ad operare in condizioni sempre più difficili, all’interno di strutture che in larga parte e da tempo non rispondono più, con efficacia, alla domanda di sanità dei pugliesi. Decenni di tagli selvaggi, tanto dei governi di centrodestra che di centrosinistra, hanno portato a questa situazione non più sostenibile. Sarebbe ora che la Regione Puglia avviasse finalmente e organicamente le procedure per la necessaria assunzione delle migliaia di nuovi lavoratori, indispensabili per portare la sanità pugliese al raggiungimento degli standard delle regioni del nord del Paese e europei.

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