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Cronaca San Marco in Lamis

Alberi tagliati a San Marco: lo sdegno del Parco, la versione del legale dei tre arrestati (e scarcerati)

Parla l’avv. Angelo Gaggiano, legale dei tre sammarchesi arrestati e poi scarcerati dal giudice, per via del taglio degli alberi eseguiti nel bosco ‘La Difesa’. “Sono accusati solo di tentato furto”

È di profondo sdegno la reazione di Claudio Costanzucci Paolino, vicepresidente del Parco Nazionale del Gargano, alla notizia della strage di alberi compiuta in località 'Difesa' (zona 2 del Parco, in territorio di San Marco in Lamis): “Il mondo intero riconosce la straordinaria bellezza e unicità della nostra Foresta Umbra, ma qualcuno prova ancora a fare business sfregiando con violenza e senza ritegno i nostri boschi"

Nel frattempo sono stati scarcerati i tre sammarchesi arrestati giovedì scorso in seguito al servizio di controllo straordinario del territorio pianificato dal comando della compagnia di San Giovanni Rotondo con l’ausilio delle squadriglie dello squadrone Eliportato ‘Cacciatori’ di Sardegna. Il giudice ha applicato soltanto l’obbligo di firma a carico del più grande dei tre. 

L’avv. Angelo Gaggiano, contattato da FoggiaToday, ha dato la sua versione dei fatti precisando che i suoi assistiti sono accusati esclusivamente di tentato furto: “Quanto alle presunte ricettazioni, i trattori agricoli e la motosega hanno una provenienze lecita”. Il legale sammarchese, nell’evidenziare che il taglio degli alberi è avvenuto “in terreni da loro sempre detenuti”, sostiene che i suoi assistiti “mai hanno creato una pista forestale essendo stati sorpresi nel taglio di pochi alberi”, ovvero “che i carabinieri non li hanno sorpresi mentre creavano una pista forestale”.

10mila km di alberi tagliati: un grave danno

Ora, al netto delle responsabilità e di come si sviluperanno le indagini, l'azione portata a termine da carabinieri e cacciatori riveste un'importanza particolare per via della scoperta di una 'pista forestale' di 10 km e dell'abbattimento di 400 arbusti, tra cui alcune querce secolari, dai quali sarebbero stati ricavati 2800 quintali di legna pregiata, vale a dire di "uno scempio ambientale senza precedenti ai danni del nostro patrimonio boschivo, una bellezza che tutto il mondo ci invidia" ha aggiunto Costanzucci: "Ringraziamo le forze dell’ordine per l’importante azione di repressione, ma quanto è accaduto ci deve interrogare su come ciò sia stato possibile. Il bene comune non si tocca ed è per questo che chiederemo azioni più incisive sul piano preventivo” ha concluso il vicepresidente dell'Ente.

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