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Cronaca Peschici

Abusi nel Parco del Gargano: il Gip scarcera l’ing. Michele Marino

Nessun reato di falso ideologico in atto pubblico. Disposto l'obbligo di dimora nei comuni di rispettiva residenza per l'Ing. Carlo Follieri, e i tecnici Luigi Palmadessa, Alessandro Vitacchione e Lorenzo De Nittis

Nell’ambito dell’indagine che lo scorso 5 ottobre aveva portato all’arresto dell’ing. Carlo Follieri, ex direttore dell’ufficio tecnico di Peschici, nonché dell’ing. Michele Marino e di altri tre tecnici (Luigi Palmadessa, Alessandro Vitacchione e Lorenzo De Nittis), è intervenuto il nuovo provvedimento del Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Lucera (dott. Marco Ferrucci), che ha disposto la revoca della misura cautelare e l’immediata liberazione dell’ing. Michele Marino, mentre per gli altri quattro ha disposto la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora nei comuni di rispettiva residenza.

In particolare, il Gip, in accoglimento dell’eccezione sollevata dalla difesa dell’ing. Marino (avv.ti Domenico Fasanella e Paolo D’Ambrosio), ha derubricato i reati di falso ideologico in atto pubblico ascritti ai vari imputati, di cui all’art. 479 del codice penale, nella fattispecie meno grave di falsità in attestazioni (art. 480 c.p.) per la quale non è previsto l’arresto.

Finisce dunque un incubo per l’ing. Michele Giuseppe Marino, noto ed apprezzato professionista di Peschici, mentre si è alleggerita la posizione dell’ing. Follieri e degli altri tre indagati, per i quali è stata disposta la misura meno afflittiva dell’obbligo di dimora.

Soddisfazione è stata espressa dai legali dell’ing. Marino, gli avvocati Domenico Fasanella e Paolo D’Ambrosio; l’avvocato Fasanella in particolare, ha commentato cheSin dall’inizio è emersa la inconfigurabilità a carico del nostro assistito del reato di falso ideologico in atto pubblico, così come contestato dalla pubblica accusa, in considerazione della intrinseca natura dei permessi di costruire rilasciati dall’Ufficio tecnico comunale, che secondo l’ormai consolidato orientamento della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale non attribuiscono direttamente lo ius aedificandi in capo al privato interessato, bensì si limitano semplicemente ad autorizzare l’esercizio dello stesso diritto ad edificare, che già sussiste nel patrimonio del privato proprietario del relativo suolo in quanto connaturato allo stesso diritto di proprietà. Non possiamo – continua l’avv. Fasanella – che ritenerci soddisfatti del recepimento di tale orientamento da parte del Gip, e che da ciò sia derivata la rimessione in libertà dell’ing. Marino”.

Abusivismo edilizio sul Gargano: foto blitz 5 ottobre 2012

Anche l’avv. D’Ambrosio non nasconde la sua soddisfazione per il provvedimento di scarcerazione emesso dal Gip, dichiarando che “al di là della qualificazione giuridica degli episodi di falso contestati all’ing. Marino, nel caso di specie restano pur sempre insussistenti gli elementi costitutivi posti a base dei relativi capi d’accusa, in quanto il nostro assistito ha sempre fedelmente rappresentato nei propri elaborati tecnico-progettuali sia lo stato di fatto preesistente e sia le obiettive caratteristiche degli interventi proposti in località Calalunga ed alla Baia dei Trabucchi, senza mai nascondere nulla e senza che sia nemmeno emersa alcuna forma di connivenza con altri soggetti”.

Non appena ricevuta la notizia della sua remissione in libertà l’ing. Marino è apparso molto provato da tale periodo di restrizione della libertà personale ma nel contempo sollevato e fiducioso: “voglio solo ringraziare la mia famiglia ed i miei legali che mi sono sempre stati vicino e mi hanno sostenuto in questo periodo di grande sofferenza, invitandomi sempre ad avere fiducia nella giustizia. Continuerò ad esercitare la mia professione con lealtà e passione – continua l’ing. Marino – così come ho sempre fatto in oltre venti anni di attività. Sono e resto del tutto estraneo rispetto alle accuse mosse nei miei confronti”.

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