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Cronaca Sant'Agata di Puglia

Condotta idrica sabotata, l'acqua nelle contrade scarseggia. Il comitato dei cittadini: "A quando l'impianto di videosorveglianza?"

Erogazione a singhiozzo da mesi, disagi alla popolazione e alle aziende agricole di Sant'Agata di Puglia. I residenti delle zone rurali scrivono a sindaco, prefetto e alle esponenti del movimento Cinquestelle Naturale e Barone: "Il progetto delle telecamere è stato approvato e finanziato un anno e mezzo fa"

L'acqua che viene e che va. Un disagio che va avanti da diverso tempo, malgrado le reiterate segnalazioni. Un disagio che si fa più grave in un periodo storico come quello attuale, in cui l'uso dell'acqua - in ambito sanitario - è ancora più vitale. 

È quanto sta accadendo a una zona rurale di Sant'Agata di Puglia. Per questo il comitato 'Masserie Santagatesi', rappresentato dall'avvocato Antonietta Russo, ha deciso di scrivere al sindaco del comune, Nicola Lasalvia, al Prefetto di Foggia Raffaele Grassi, e a due esponenti del Movimento Cinquestelle, Gisella Naturale (componente al Senato della V Commissione agricoltura) e la consigliera regionale Rosa Barone. 

Nella lettera si spiega che da circa un anno le contrade di Sant'Agata - dove tra il 2006 e il 2007 fu realizzato un acquedotto rurale grazie ai finanziamenti europei - devono convivere con delle sempre più frequenti interruzioni del servizio di fornitura dell'acqua, alternate a periodi in cui il servizio è erogato con una pressione bassa. 

Disservizi puntualmente segnalati: alla fine del 2019 i residenti sono rimasti senz'acqua il 12 dicembre, e poi per cinque giorni consecutivi dal 19 al 23 dicembre. Dopo alcune settimane di 'tregua', i rubinetti hanno ricominciato a non erogare acqua a gennaio, a fine febbraio, a marzo e addirittura la domenica di Pasqua. Anche a maggio la situazione non è cambiata: "La nota dolente è che nonostante le continue interruzioni, anche fino a cinque giorni di seguito, le abitazioni delle cotnrade rurali sono private del servizio idrico e mai è stato effettauto un servizio sostitutivo con autobotte", riferiscono nella missiva i rappresentanti del comitato che evidenziano come il disagio delle interruzioni sempre più frequenti sta diventando insostenibile "e non consente lo svolgimento delle più elementari esigenze di vita quotidiana, arrecando un grave danno esistenziale". 

Senza contare l'importanza dell'acqua anche in ambito lavorativo, bene essenziale per chi coltiva la terra. L'emergenza Covid ha corroborato l'imprescindibilità e aggravato la portata del problema. 

Tuttavia, il Comune di Sant'Agata già in passato non si è mostrato sordo alle passate rimostranze degli abitanti delle masserie, spiegando che le interruzioni fossero dovute alle azioni di un presunto sabotatore "che si dilettava e si diletta ancora a rompere la condotta idrica interrata a circa due metri di profondità". Per questo, il comitato si è fatto portavoce di un progetto di videosorveglianza rurale, già accolto e oggetto di progettazione dell'Amministrazione Comunale. Esso prevede l'installazione di circa 20 telecamere sulle strade o aree rurali del Comune, un deterrente per i malviventi una ulteriore forma di protezione per i residenti e le aziende agricole. Per il progetto - approvato alla fine del 2018 - è stato previsto uno stanziamento di 100mila euro. Ma a distanza di un anno e mezzo è tutto fermo. I lavori non sono ancora partiti, malgrado le reiterate sollecitazioni, e intanto le interruzioni del servizio di erogazione dell'acqua proseguono. 

Ecco perché il Comitato ha deciso di interpellare sindaco, prefetto, e le esponenti del Movimento Cinquestelle affinché i lavori di realizzazione dell'impianto di videosorveglianza si concretizzino: "Costituirebbe una tutela in più per i già martoriati titolari di aziende agricole di Sant'Agata, costretti ogni giorno ad affrontare mille ostacoli, dalla mancata fornitura d'acqua alle strade colabrodo, passando per le azioni dei malviventi, e la mancanza di energia elettrica per i furti dei cavi di rame. I lavori - conclude il comitato - possono partire anche con l'emergenza Covid, dato che si tratta di opere pubbliche". 

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