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"Una tragedia evitabile", a Le Iene il caso del bidello ferito. La preside: "Custode abusivo segnalato più volte al Comune"

L'inviato Giulio Golia ha ricostruito la vicenda del bidello della scuola 'Francesco Petrarca', attualmente in prognosi riservata. La preside: "Abbiamo segnalato più volte la situazione al Comune"

"Come è possibile che un signore di 83 anni, senza nessun diritto a stare lì, vivesse all'interno della scuola, per di più armato". È l'interrogativo che si pone Giulio Golia, inviato de Le Iene sulla vicenda di Vincenzo Fanelli, collaboratore scolastico dell'istituto 'Petrarca-Padre Pio', ferito con un colpo di pistola nel cortile della scuola, sparato dall'ex custode. "Quando è stato arrestato aveva ancora i colpi in canna", racconta Marco, fratello di Vincenzo. Lo ha giustiziato, gli ha sparato alla nuca per lasciarlo là". Fanelli è attualmente in prognosi riservata. 

Nel servizio girato a San Severo e andato in onda nella puntata di ieri sera su Italia 1, Golia cerca di ricostruire le dinamiche che hanno portato al gesto del custode, che da anni viveva abusivamente in un appartamento all'interno dell'istituto, malgrado non ne avesse più il diritto. Ma che cosa ha portato l'83enne a sparare un colpo alla testa a Fanelli? "Mio figlio non era capace a litigare. Se ci fosse stato qualcosa nei giorni precedenti me lo avrebbe detto", racconta in lacrime sua mamma, che prega ogni giorno perché suo figlio si risvegli e torni presto a casa: "Sennò sarà finita anche per me".

Tutti ricordano Vincenzo - che da quando è morto suo padre, vive con sua madre per non lasciarla sola - come una persona buona, un bravo bidello: "Era bravissimo, tutti gli volevamo bene", raccontano alcuni studenti dell'istituto, i quali confidano anche le intemperanze dell'ex custode: "Non era la prima volta che dava fastidio".

Golia ha intervistato anche la dirigente scolastica: "Quando sono uscito, alle 14.20, ho visto che alle 14.20 macchina era ancora qui, tanto che pensai di averlo chiuso erroneamente dentro la scuola. Finché non mi ha chiamato dicendomi che lo aveva fatto svenire". Infatti, Vincenzo inizialmente non si era neppure accorto di essere stato colpito: "Quando lo abbiamo trovato a terra, abbiamo pensato che avesse avuto uno svenimento. Non era solo, c'era una persona del vicinato: "Abbiamo sentito un frastuono e una persona che chiedeva aiuto. Sono sceso e ho chiamato i carabinieri. Abbiamo sentito un suono concavo, mai a pensare a una sparatoria. Vincenzo era sdraiato, sanguinava sul lato sinistro. Non ci ha spiegato che cosa fosse accaduto, ma ci chiedeva solo aiuto". Le condizioni di Vincenzo, che inizialmente non sembravano così gravi, sono peggiorate progressivamente. 

Eppure, sull'ex custode erano già giunte diverse segnalazioni: "Carmine era una persona burbera, in possesso di un'arma che vantava con spavalderia. I carabinieri mi hanno sempre detto che la pistola fosse detenuta legalmente", dice la preside, che dichiara anche di aver segnalato ripetutamente al Comune la presenza illegittima dell'ex custode nei locali della scuola. 

E non è tutto, perché la casa dove risiede il custode è accanto alla palestra: "Lui entrava spesso negli spogliatoi delle ragazze", raccontano alcune studentesse. "La pistola ce l'aveva sempre a portata di mano", dice un altro ragazzo. Due settimane dopo il tentato omicidio, il Comune ha emesso una ordinanza di sgombero per l'ex custode e sua moglie, la quale risulta ancora presente all'interno della abitazione e si rifiuta di rispondere alle domande dell'inviato de Le iene.

Golia raccoglie anche altre testimonianze. La palestra della scuola, il cui utilizzo era stato concesso ad alcune società sportive, veniva affittatta abusivamente dall'ex custode. E c'è dell'altro: "Le società sportive autorizzate dovevano pagare 2 euro a ragazzo altrimenti non li avrebbe fatti entrare", denuncia il presidente di una associazione: "Una volta ho dovuto chiamare la polizia perché si era presentato sotto casa a millantare questo dovuto che pretendeva".

"Non eravamo tenuti a sapere di questa situazione, all'Amministrazione non è mai stato segnalato nulla", ha commentato il sindaco Francesco Miglio, smentendo quanto dichiarato dalla dirigente scolastica. "Tutto quello che è stato dichiarato è da verificare", replica alla 'Iena'.

"Una tragedia che si sarebbe potuto evitare", chiosa Golia. Intanto, Vincenzo continua a lottare: "Guardo sempre la porta e dico 'Chissà, quale giorno deve ritornare'. Questa è la mia speranza", dice la mamma straziata dal dolore". 

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