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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca San Giovanni Rotondo

"Le indagini ci danno ulteriormente ragione", presunti illeciti sul canile di San Giovanni Rotondo: "Da anni denunciamo l'indegna gestione del rifugio"

Per la portavoce del Movimento Cinquestelle Nunzia Palladino l'indagine della Gdf conferma le denunce formulate già due anni fa sulla situazione in cui versava il canile e le inadempienze di chi lo gestiva

“Abbiamo sempre evidenziato i nostri dubbi sull’affidamento e sulla gestione del rifugio per cani di San Giovanni Rotondo.  Con una prima interpellanza, dell’aprile 2019, ho portato all’attenzione dell’amministrazione la situazione in cui versava il canile e tutte le inadempienze di chi lo gestiva. In risposta alle mie richieste, l’assessore Antonio Cafaro rispose che non vi era nulla di illecito nell’affidamento della gestione del canile, che la ditta ottemperava ai suoi doveri e che i cani erano adeguatamente custoditi e curati. Oggi possiamo dire che l’assessore aveva decisamente peccato di superficialità e impreparazione, evidentemente”. È quanto dichiara la portavoce del Movimento Cinquestelle di San Giovanni Rotondo Nunzia Palladino, in merito all’indagine della Guardia di Finanza sui presunti illeciti sull’affidamento e gestione del canile-rifugio del comune di San Giovanni Rotondo, per i quali tre persone sono indagate. Un’altra persona è indagata per il reato di abbandono di animali.

“Nel novembre dello stesso anno, la consigliera del Movimento 5 Stelle, Rosa Barone, denunciò la grave situazione del canile al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale della Regione Carabinieri Forestale “Puglia”, Gruppo di Foggia, il quale effettuò un sopralluogo stilando un verbale che non lasciò dubbi sulla condizione del canile.  Ma l’azione del Movimento non è stata solo di denuncia, nei giorni successivi, infatti, la Senatrice del M5S, Gisella Naturale, si mise a disposizione del sindaco per provare a risolvere il problema, aiuto che non solo non venne preso in considerazione, ma nei giorni successivi dal Comune furono inviate diffide a coloro che avevano denunciato la situazione. Sempre nel dicembre del 2019, io e l’attivista e animalista Marilina Maratea denunciammo anche un reato ambientale, perpetrato dalla ditta che gestiva il canile, ai danni dei cittadini. Era stato praticato un foro nella recinzione e muretto di cinta del canile Comunale, dal quale fuoriusciva materiale fecale e liquami che si riversavano nel terreno demaniale, ma anche su questo fronte ci fu silenzio assoluto da parte dell’assessore e dell’amministrazione”, aggiunge la Palladino.

“Segnalazioni e denunce successive hanno portato il “problema canile” sempre più in primo piano, al punto che la gestione dello stesso venne tolta all’assessore Cafaro - per il quale era tutto “a posto” - e affidata ad una persona esterna all’amministrazione, segno evidente che l’azione dell’assessore non era stata all’altezza. A distanza di due anni, le indagini della Procura e della Guardia di Finanza ci danno ulteriormente ragione. E se la condizione dei nostri amici a 4 zampe è migliorata lo si deve principalmente all’impegno continuo di associazioni di cittadini e volontari, grazie ai quali è stato possibile evitare il trasferimento degli animali in esubero presso altre strutture regionali. Grazie a loro i cani sono stati adeguatamente curati, mantenuti in stallo e trasferiti nelle famiglie di adozione, esclusivamente attraverso forme di auto-finanziamento. Oggi – conclude la portavoce del Movimento Cinquestelle - la situazione del canile sembra decisamente migliorata, ma la parola “fine” non è stata ancora scritta”.

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