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Rita riabbraccia Rocco, l'angelo del 118 che le ha salvato la vita: "Senza di lui non sarei qui"

Archiviata la brutta esperienza, la 18enne ha voluto incontrare l'operatore del 118 che, libero dal servizio, le ha salvato la vita: "E' il minimo che possiamo fare. Per noi è stato un angelo"

"Senza di lui non sarei qui". Rita Bruno, 18 anni compiuti da poco, trattiene a stento l'emozione, mentre con il suo papà Luca va incontro all’uomo che, due settimane fa, le ha salvato la vita. Una caduta accidentale, mentre era con gli amici in piazza dell'Immacolata, a due passi da casa, le aveva fatto perdere conoscenza; una ostruzione delle vie aeree stava compromettendo tutto. Ma ad intervenire in suo soccorso è stato Rocco, operatore del 118 libero dal servizio, che quella sera si trovava eccezionalmente in città.

Lasciata alle spalle quella brutta esperienza, Rita - che frequenta l'istituto Einaudi di Foggia e il prossimo anno sosterrà l'esame di maturità - ha voluto incontrare il suo 'angelo', ovvero il 55enne di Troia,  Rocco Paglia. Con lei, anche il suo papà Luca: "Incontrarlo e ringraziarlo è il minimo che possiamo fare. Ha salvato la cosa più bella che ho", spiega. "Per noi è stato un angelo". Un incontro che ha emozionato anche Rocco, sebbene l'operatore del 118, in forza per SanitaService alla postazione del 118 di Castelluccio Valmaggiore, non sia nuovo a questo tipo di interventi: un anno fa si era già reso protagonista, con l’intera squadra di soccorso, di un salvataggio estremo con massaggio cardiaco di 75 minuti su una donna di Celle di San Vito (qui i dettagli).

Davanti a quella scena - la ragazza era diventata cianotica e aveva perso conoscenza - Rocco aveva subito capito che non c'era tempo da perdere: “Pochi minuti in più senza ossigeno avrebbero causato danni cerebrali o un epilogo drammatico”. Così, facendosi largo tra gli astanti, ha fatto il suo dovere: “Dopo due minuti ha ripreso a respirare”, racconta. "Tutto questo è gratificante, nel lavoro e nella vita. E' una medaglia che mi sono ritagliato sul petto, grazie all'esperienza professionale e alla divina provvidenza". In quell'abbraccio, inaspettato e pieno di gratitudine, Rocco ha trovato "la vita, la felicità e la famiglia", conclude.

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