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Cronaca Viale Primo Maggio

Morì a soli due giorni, i genitori di Roger rompono il silenzio: "Fu malasanità"

La Procura di Foggia aprì un'inchiesta, ma all'udienza sulla possibile archiviazione del caso non erano presenti i legali della parte offesa, denunciano Davide e Giovanna Caressa, genitori di Roger morto all'ospedale di Foggia

A distanza di due anni, i genitori di Roger Caressa - il bambino andriese deceduto al Policlinico di Foggia a pochi giorni dalla nascita - rompono il silenzio che ha caratterizzato questi ultimi 24 mesi e chiedono che venga fatta finalmente luce sulla tragedia che ha colpito la loro famiglia.

“Si tratta di malasanità, di superficialità dell’equipe medica dell’ospedale di Andria, di negata giustizia per un bambino di soli due giorni, che troverà pace solo quando la verità e la giustizia faranno il loro corso” denunciano a mezzo stampa Davide e Giovanna Caressa. I genitori chiedono che sia fatta chiarezza e assistiti dall’avvocato Tiziana Brunetti, invocano giustizia. Sotto accusa sono finiti anche alcuni medici del nosocomio foggiano, dove Roger era stato trasferito, ma dove purtroppo ha smesso di respirare.

Nell’immediatezza dei fatti, tante le ipotesi formulate sull’accaduto: si parlò di una malformazione ai genitali, di morte bianca e di altro ancora. Tutte ipotesi che, lo ricordiamo, portarono gli inquirenti della Procura della Repubblica di Foggia ad aprire un fascicolo sulla morte del piccolo Roger (avvenuto all'ospedale di Foggia il 29 giugno 2011) e a disporne l’autopsia (espletata dal perito Stefano D’Errico; consulente della famiglia Caressa fu, invece, Alberto Del Corral).

Nove mesi trascorsero prima di avere i risultati dell’esame. “In data 3 aprile 2012 – spiegano i coniugi Caressa – la consulenza concluse erroneamente attribuendo la causa della morte di Roger ad una polmonite interstiziale virale con torsione funicolare sinistra”.  Ma furono troppe le incongruenze e omissioni rilevate dal consulente Del Corral tra cui “incompatibilità dei dati anamnestici in atti e le diagnosi allegate, nonché l’assoluta ed inspiegabile mancanza di esami microbiologici e tossicologici sul cadavere che, se adeguatamente effettuati, avrebbero certamente condotto lo stesso consulente a valutazioni diagnostiche assai diverse da quelle note e non avrebbero erroneamente condizionato la decisione di archiviazione del caso assunta dal pm”.

La consulenza di parte di Del Corral rendeva necessaria una nuova consulenza medica con specialisti di Neonatologia intensiva, Urologia pediatrica, Neurologia e Pneumologia. L’udienza preliminare per decidere dell’archiviazione del caso venne così fissata in data 24 settembre 2013. A quell’udienza si sarebbero recati sia l’avvocato della famiglia che il consulente Del Corral per costituirs parte civile.

Avendo avuto un guasto all’auto durante il viaggio, l’avvocato Brunetti ha più volte contattato la cancelleria del presidio giudiziario foggiano per far chiamare il processo con un margine di mezz’ora rispetto all'orario previsto. Ma invano. “Chiamato il processo, noi coniugi Caressa abbiamo sottoposto la stessa istanza al Giudice – spiegano nella nota stampa – Questi rispondeva di non poter aspettare, che stava lavorando e, nonostante aveva altri processi, non faceva slittare la discussione di mezz’ora e trattava il processo in assenza di difesa della parte offesa e si riservata sull’opposizione all’archiviazione”. “La realtà – concludono – è che si intende sempre insabbiare la verità che possa andare a discapito della sanità. Ma il nostro piccolo Roger merita giustizia”. Per il fatto furono indagati 10 medici degli ospedali di Andria e Foggia.

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