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Cronaca San Severo / Via Alessandro Minuziano

Ritrovata all’estero la ragazza scomparsa a San Severo: era fuggita con una famiglia rom

Alle 5 del mattino gli agenti dell'Interpol hanno fatto irruzione in un villaggio rom a Rojiste, in Romania, dove hanno trovato la quattordicenne. Si propende per un allontanamento volontario

Non è stata una fuga d’amore, nemmeno un sequestro di persona (o almeno nel senso stretto del termine). La fuga – apparentemente volontaria – di Roberta Elisabetta Buza, la 14enne origini romene ma residente a San Severo, è terminata alle prime luci dell’alba di oggi, quando gli agenti dell’Interpol e della polizia rumena hanno ritrovato la giovanissima che compirà 15 anni il prossimo ottobre in una casa nel villaggio rom di Rojiste, in Romania.

Una vicenda complessa da riassumere, per una fuga che è sembrata essere studiata e pianificata in ogni dettaglio. Come si ricorderà, la ragazza era scomparsa la mattina del 25 luglio mentre, in compagnia del fratello di 12 anni e della sorellina di 2, attendeva i genitori all’esterno di un supermercato in via Minuziano. Nessuno aveva notato la ragazza allontanarsi e salire a bordo di un furgone, scena immortalata – seppure da angolazione infelice – dalle immagini delle telecamere per la videosorveglianza della zona.

Subito dopo la fuga, contattata telefonicamente dal padre, la ragazza aveva spiegato al genitore di essere stata rapita da tre uomini, mandati dall’ex datore di lavoro dell’uomo, con il quale lo stesso ha una causa in corso. “Se non ritiri la denuncia non mi fanno tornare a casa”, avrebbe detto la ragazza prima di spegnere il telefono e far perdere le sue tracce. Immediata, dunque, la denuncia di scomparsa presentata dai genitori al comando della Guardia di Finanza della città dell’Alto Tavoliere.

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Secondo quanto poi successivamente ricostruito dagli agenti della mobile di Foggia e del commissariato cittadino, la ragazza era fuggita, pare volontariamente, con un intero nucleo familiare di connazionali, un gruppo diretto in Romania. Ad organizzare la fuga, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato il vicino di casa della famiglia, un 40enne S. C., con due figli, il più grande dei quali maggiorenne. L’uomo non ha partecipato alla messinscena del rapimento. Al contrario, subito dopo il fatto, si è recato dal padre della 14enne per chiedere notizie e crearsi una sorta di alibi. La sera stessa, poi, l’uomo ha raggiunto il resto della compagnia, che era già in viaggio lungo la direttrice Adriatica con l’intento di superare il confine.

Al momento non è stato ancora possibile capire cosa abbia spinto la ragazza ad abbandonare la famiglia, ormai stabilita a San Severo da circa 8 anni. Decaduta anche l’ipotesi di un possibile legame sentimentale con il figlio diciottenne dell’uomo. Per questo, sull’accaduto, sono in corso ulteriori indagini della polizia, finalizzate a capire i motivi che abbiano spinto la ragazza alla fuga. Una fuga volontaria o “indotta” da promesse o eventuali scenari prospettati alla giovanissima. Per questo le eventuali ipotesi di reato sono quelle di circonvenzione o sottrazione di minore, non già quella di sequestro di persona.

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