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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Succede nella terra della 'Quarta Mafia': un solo tribunale e 12mila processi pendenti in 7mila km² e 600mila abitanti

E' tutto concentrato sul tribunale di Foggia. Qualche anno fa la soppressione di sette presidi giudiziari. In Capitanata ne servono almeno altri due

600mila abitanti, 7mila chilometri quadrati e un solo Tribunale, peraltro con 12mila processi pendenti, molti in fase dibattimentale per mancanza di aule in cui celebrare i processi. Basti pensare che nell'ottobre 2021 non era stato possibile assegnare una postazione lavorativa dignitosa a 14 cancellieri esperti e sei operatori giudiziari. Questa la situazione nella provincia della pericolosa e spietata 'Quarta Mafia' in cui lo Stato ragiona su come continuare a fronteggiarla, non tenendo conto, al momento, della necessità di riattivare i presidi giudiziari dismessi qualche anno fa. Anche la Bat e il Molise sono preoccupati per l'escalation criminale che talvolta sconfina. La riforma della geografia giudiziaria - lo ricordiamo - ha portato alla soppressione di sette presidi di giustizia: quelli di Lucera, San Severo, Apricena, Cerignola, Manfredonia, Rodi Garganico e Trinitapoli-Margherita di Savoia-San Ferdinando di Puglia. A Palazzo di Giustizia c'è un sovraccarico di lavoro tre volte maggiore rispetto a qualche anno fa.

In più di una occasione il Procuratore della Repubblica di Foggia Ludovico Vaccaro ha evidenziato la necessità di altre due procure, una nel Basso Tavoliere e l'altra sul Gargano. "C'è bisogno di una maggiore vicinanza al territorio" e "un impegno ancora più straordinario" perché "in alcuni casi le indagini si bloccano per mancanza di squadre investigative" le osservazioni fatte da Vaccaro agli inizi di novembre nel corso di una riunione della commissione regionale dedicata allo studio del fenomeno criminale in Puglia. 

Intanto l'avvocato Giovanni Maggiano, presidente dell'associazione 'Avvocati Garganici', insieme ai sindaci dei comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Peschici, Rodi Garganico e Vico del Gargano, sta portando avanti la battaglia per la riapertura del tribunale di Rodi Garganico (continua a leggere).

Nel frattempo, proprio oggi, sono state approvate in Consiglio regionale tre mozioni “dal grande valore per il contrasto alla criminalità organizzata”. “Ringrazio il collega Perrini, presidente della commissione di studio e inchiesta sulla criminalità organizzata in Puglia, per la mozione presentata a nome della commissione che impegna la Giunta a chiedere il rafforzamento degli organici in Puglia e il vicepresidente De Leonardis per la mozione con cui si richiede di ripristinare in provincia di Foggia almeno un altro tribunale” il commento della consigliera regionale del M5S Rosa Barone, a margine dell’approvazione in Consiglio regionale della mozione per rafforzare la presenza dei tribunali provincia di Foggia. L’assessora al Welfare ha poi aggiunto: “Inoltre, ringrazio la presidente Capone per la possibilità di avere il Consiglio monotematico sulla Capitanata, che è stato richiesto a più voci, in primo luogo dal collega Tutolo, in cui sarà importante la presenza della ministra Lamorgese. I numeri sono sotto gli occhi di tutti e sono assolutamente gravi sia per quello che riguarda i posti di lavoro che mancano, sia per il numero di magistrati in rapporto a quelle che sono le udienze. Da rappresentante di quel territorio non posso far finta di niente, quindi ho votato con assoluto orgoglio questa mozione, sperando che il presidente possa far sentire la voce di tutto il Consiglio regionale, perché è una questione che riguarda l’intera regione. Credo sia veramente un grido d’aiuto quello che parte oggi dal Consiglio regionale. Da assessora al Welfare, chiedo al Presidente di portare con forza la voce su quei tavoli, perché abbiamo realmente bisogno anche di una risposta politica particolarmente incisiva e potente”.

Questo, invece, il commento del vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis. “Sono soddisfatto dell’approvazione all’unanimità, nella seduta odierna del Consiglio regionale, della mozione da me presentata per invitare il presidente Michele Emiliano e l’intero esecutivo regionale a portare all’attenzione del Governo nazionale l’emergenza criminalità esplosa ormai da anni in maniera deflagrante nella provincia di Foggia, e nello specifico perorando la richiesta - pressante anche da parte degli addetti ai lavori - di rivedere lo scellerato accorpamento dei tribunali che ha particolarmente penalizzato un territorio vasto ad altissima densità criminale. Gli impegni assunti anche ieri dalla ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nella Prefettura di Foggia sono apprezzabili ma non ancora sufficienti, per questo ritengo non più rinviabile l’analisi degli effetti nefasti di una riforma che non ha portato al collasso della giustizia soltanto per il lodevole impegno di un numero di operatori largamente sottorganico, per porre finalmente i necessari correttivi. Auspicando anche l’intervento e il pieno coinvolgimento dei parlamentari eletti in Capitanata, per un’azione comune e trasversale ben più efficace rispetto alle iniziative isolate condotte finora, che hanno prodotto risultati risibili rispetto alla gravità della situazione”.

Ancora Barone, ha sottolineato: “Non possiamo non essere allarmati per quello che sta succedendo e riteniamo che il Governo debba dare delle risposte emergenziali che ad oggi non sono arrivate, ed è sotto gli occhi di tutti. Sono stati fatti dei piccoli passi, ma non basteranno certamente cinquanta poliziotti in più, così come non è sufficiente lo spostamento da Bari dei magistrati che si occupano di Foggia. Questa è stata una misura richiesta dal Movimento 5 Stelle, di cui andiamo anche fieri, però sicuramente non basta. Ci vogliono tribunali. In tutto il Molise ci sono 305.000 abitanti e ci sono due tribunali, Campobasso e Isernia. In Abruzzo, dove gli abitanti sono 1.200.000, quindi il doppio dei foggiani, ci sono quattro tribunali. Noi ne abbiamo uno per 600mila abitanti circa, in una situazione orograficamente molto più grave, perché per arrivare da Vieste a Bari ci vogliono tre ore e per arrivare dai Monti Dauni a Foggia ci vuole un’ora, con strade dissestate. Credo veramente che una richiesta di aiuto al Governo sia necessaria dalla Regione Puglia, con il supporto anche dei nostri parlamentari”.

“La mozione con cui chiedevo l’impegno della Giunta regionale al fine di domandare con urgenza, in sede di conferenza Stato-Regioni, una rivisitazione della geografia giudiziaria nella provincia di Foggia per poter assicurare un miglior funzionamento della giustizia e di contrastare con ogni mezzo la situazione drammatica relativa alla criminalità organizzata è stata approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale della Puglia. Ringrazio la Commissione speciale di studio e legalità, presieduta da Renato Perrini e i colleghi consiglieri che hanno votato a favore anche delle altre mozioni presentate sullo stesso argomento. Tutti hanno dimostrato di condividere l’impegno di risolvere il problema criminalità che è una grave minaccia che riguarda la Puglia, non soltanto la provincia di Foggia, che però è quella che più ne sta subendo la violenza” le dichiarazioni del consigliere regionale Antonio Tutolo a margine dell’approvazione in Consiglio regionale della mozione per rafforzare la presenza dei tribunali provincia di Foggia.

L'esponente eletto nella lista 'Con' di Emiliano, poi passato nel gruppo mistro, torna a parlare di contrasto alla mafia nel Foggiano da parte dello Stato. “Quello che trovo paradossale all’indomani della visita della ministra Luciana Lamorgese, è che dalle dichiarazioni e dai titoli dei giornali sembra che tutto il peso della lotta alla mafia debba ricadere sulle spalle dei cittadini. Mi spiego meglio: bene fa lo Stato a ripetere come un mantra che bisogna ribellarsi alla mafia, ma il primo che deve farlo è proprio lo Stato. Lo chiede ad imprenditori e cittadini, ma poi esso stesso, lo Stato, dovrebbe far seguire i fatti agli inviti a denunciare. Perché altrimenti si tratta soltanto di proclami, onestamente inutili e insoddisfacenti. L’invio di 50 poliziotti in Capitanata è più o meno l’equivalente di una goccia nel mare, senza considerare a quali mansioni e territori quelle unità sono state sottratte. Lasciare su un territorio come quello Foggiano un solo tribunale rispetto a un intero Molise che ne ha tre di tribunali ma è più piccolo per estensione e per popolazione, a mio avviso significa dirci: ‘Io Stato mi arrendo, io Stato mi disinteresso di quello che sta accadendo in questa provincia’. E sono rimasto onestamente allibito anche delle dichiarazioni di ieri del sottosegretario alla Giustizia e onorevole Francesco Paolo Sisto che ha affermato che adesso ci sono altre priorità rispetto alla questione della revisione della geografia giudiziaria, ma che all’epoca della chiusura del tribunale di Lucera se ne lamentò giustamente. Ebbene, io credo che per chi vive quella terra non vi sia una priorità maggiore di questa se non la sicurezza per i cittadini che ci vivono e che vogliono fare impresa. Chi ha deciso quella riforma della geografia giudiziaria è colpevole di aver favorito la Quarta mafia. C’è un’emergenza criminalità e un’emergenza giustizia in Capitanata. E lo Stato deve darsi da fare”.

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