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Cronaca Manfredonia

Una lettera per ricordare Franco Mancini. Ma la missiva giunge a destinazione 90 giorni dopo

Le parole scritte da Angelo Riccardi alla moglie del calciatore Chiara Carpano, che ha potuto leggere i pensieri rivolti dal primo cittadino sipontino solo a tre mesi dalla spedizione

Sono trascorsi quasi tre mesi dal 27 aprile scorso, da quando cioè il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, aveva inviato a Chiara Carpano Mancini una lettera alla quale non aveva mai ricevuto risposta. In quelle righe, il primo cittadino tesseva, nel ricordo, le lodi del marito Franco, che Riccardi non ebbe modo di conoscere in modo diretto, ma solo attraverso l’esperienza di quanti hanno conosciuto “quell’uomo così taciturno che aiutava i giovani atleti di cui era composta la rosa del Manfredonia (dove era anche secondo di Bucaro, oltre che allenatore dei portieri) a crescere ed a misurarsi con le proprie forze, con lealtà e dedizione, nell’agone sportivo e a formarsi caratterialmente e moralmente nella vita di tutti i giorni fuori dal rettangolo di gioco”.

Quella lettera, come è ovvio, non rappresentava una comunicazione ufficiale, nel senso più stretto del termine, e per questa ragione il primo cittadino sipontino non aveva voluto forzare la mano chiedendo, magari, quel riscontro mai pervenuto. Aveva preferito rispettare il silenzio di chi avrebbe potuto leggere le sue parole e, forse, non l’aveva fatto. Dopo quasi novanta giorni, grazie ad un’amicizia in comune, si è potuto invece appurare che la destinataria in realtà non ha mai ricevuto la missiva. Non ci è dato conoscerne il motivo del mancato arrivo della lettera, ciò che invece sappiamo è che l’altro ieri Chiara Carpano Mancini ha letto i pensieri che le aveva rivolto Angelo Riccardi quando aveva appreso della sua nomina come portavoce degli eventi del Foggia Calcio.

La risposta di Chiara Carpano Mancini non si è fatto di certo attendere. Lei si è detta lusingata che il Sindaco avesse voluto scriverle e, per certi versi, sorpresa dall’accortezza adoperata nello scegliere di non tornare alla carica, magari ripetendo l’invio della lettera stessa, dopo aver constatato a malincuore di non aver ricevuto alcun riscontro. “Dire che mi sono commossa e che non me l’aspettavo – ha fatto sapere Chiara stessa - è sicuramente riduttivo in confronto a quelli che sono stati i miei sentimenti nel leggere le bellissime parole del sindaco. Parole che mi hanno toccato profondamente. La descrizione che ha fatto di Franco uomo e atleta, del legame di anime che resterà per sempre è perfetta”.

DI SEGUITO IL TESTO DELLA LETTERA

“Non ho bene in mente cosa scrivere. Ce l’ho nel cuore quello che voglio comunicarti. Vorrei provare a far parlare le mie emozioni. Un compito difficile, ma ci tengo a farlo ed approfitto di una pausa di lavoro per aprirmi a te. E’ da molto tempo che desidero aggiungere una voce in più, tra le tante, per ricordare Franco e per far sapere a chi non l’ha conosciuto la maniera in cui ha vissuto, pensato ed agito. C’è ancora un modo di stare al mondo che riesce a fare a meno delle sopraffazioni, degli imbrogli e delle scorrettezze. C’è chi ci aiuta ad essere migliori e ciò avviene con il suo esempio di vita vissuta nel bene, nella giustizia, nel confronto, nel rispetto del prossimo.

Franco sono certo fosse la vostra allegria, la vostra forza, il vostro coraggio, una roccia alla quale aggrapparsi nei momenti difficili, un amico con il quale condividere le gioie dei piaceri quotidiani. Un Uomo che brillava di luce propria interiore, un Uomo che continua a brillare nell’affetto e con l’affetto di tutte le persone a cui ha saputo donare il proprio cuore immenso. Mi sentivo però vicino a lui per l’esempio che ha sempre saputo dare, senza ergersi sulla cattedra, in un mondo come quello del calcio che va sempre più in direzione diametralmente opposta a quella percorsa da Franco.

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