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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Capitanata criminale, sindaci e amministratori nel mirino di violenti e mafiosi: 14 atti intimidatori in un solo anno

La Puglia conferma il terzo posto nella classifica delle regioni in cui sono state veicolate il maggior numero di intimidazioni, 59 nel 2018. 14 in dodici comuni della Capitanata

Verrà presentato giovedì 4 luglio presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, a Roma, il Rapporto di Avviso Pubblico “Lo scioglimento dei Comuni per mafia. Analisi e proposte” edito da Altreconomia). All’iniziativa prenderanno parte Roberto Montà, sindaco di Grugliasco (To) nonché Presidente di Avviso Pubblico; Isaia Sales, docente presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Simona Melorio,  ricercatrice dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Nicola Morra, Presidente della Commissione parlamentare antimafia; Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale antimafia. Saranno inoltre presenti gli autori del Rapporto: Luca Fiordelmondo(Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico), Marco Magri(Università di Ferrara), Vittorio Mete (Università di Firenze) e Alberto Vannucci (Università di Pisa).

Il rapporto Avviso Pubblico 2018

"Seppure in calo rispetto al 2017, la Puglia conferma il terzo posto nella classifica delle regioni in cui sono state veicolate il maggior numero di intimidazioni, 59 nel 2018. Se prendiamo in considerazione il periodo 2013-2018 i casi censiti nei vari Rapporti di Avviso Pubblico sono complessivamente 371.

Sono 14 i casi censiti nella provincia di Foggia in ben 12 comuni. A Monte Sant’Angelo doppio atto intimidatorio: prima l’incendio dell'autovettura del responsabile comunale del settore Affari Generali, Domenico Rignanese. Due giorni dopo il rogo dell’automobile del Sindaco Pierpaolo D’Arienzo. Ad Apricena un ordigno artigianale è stato rinvenuto davanti all'abitazione del Sindaco Antonio Potenza. A San Severo tre colpi di pistola sono stati sparati contro il portone d'ingresso dello stabile in cui abita il consigliere comunale Luigi Damone. A San Giovanni Rotondo una bomba carta è stata fatta esplodere contro l'abitazione di campagna dell'assessore al Bilancio di San Giovanni Rotondo, Domenico Longo.

Nel contesto criminale pugliese, finalmente tornato a suscitare l’interesse dei media e dell’opinione pubblica nazionale, prosegue un processo di trasformazione che le relazioni investigative descrivono da qualche anno a questa parte.

Secondo la Direzione Investigativa Antimafia infatti, quella operante in Puglia è una criminalità in evoluzione, che sta accelerando il processo di omologazione alle altre consorterie mafiose che operano in Italia, attraverso la tradizione del familismo mafioso e dei riti di affiliazione. Emergono come novità assoluta collegamenti tra gruppi della provincia di Bari e tra altri clan operanti in altre province della regione. Nonostante permanga quella che la DIA definisce “frammentarietà strutturale da sempre peculiare delle consorterie delinquenziali locali”.

“Sembrerebbe in atto – si legge nell’ultima Relazione DIA – un avvicinamento tra camorra barese, mafia foggiana e Sacra Corona Unita, al punto che, in alcuni casi, la cerimonia di affiliazione di sodali baresi è stata celebrata alla presenza di un rappresentante della SCU. Una circostanza che assume, anche sul piano simbolico, un valore non trascurabile. Le tre menzionate organizzazioni mafiose pugliesi, pur riconoscendosi come autonome, specie nel controllo militare del territorio, sembrano proiettate, sotto l’egida delle famiglie dominanti, alla realizzazione di una sinergica struttura multi-business, con una mentalità criminale più moderna e specializzata, che consente loro di spaziare nei vari ambiti dell’illecito (come quello delle scommesse illegali on-line) e di affermare una tendenza espansionistica verso i settori in crescita dei mercati legali. In tale prospettiva, le associazioni criminali si dimostrano capaci di attuare efficaci strategie d’infiltrazione nell’indotto economico-finanziario gestito dagli enti locali, in particolare nel settore dei rifiuti. Questa mafia degli affari, proiettata verso obiettivi di medio-lungo termine, utilizza il potere di assoggettamento per condizionare non solo gli Enti locali, ma anche il tessuto imprenditoriale. In tali ambiti, la corruzione diventa il grimaldello per permeare la Pubblica Amministrazione"


 

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