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Rapina da film (fallita), sfondano vetrina di una gioielleria nel centro affollato. Bandito incastrato dal sangue: arrestato

Un 45enne di Cerignola è stato arrestato per la tentata rapina avvenuta in pieno centro a Barletta presso una gioielleria. Incastrato dalle tracce di sangue ritrovate all'interno dell'auto

In seguito ad una articolata attività di indagine, gli agenti del commissariato di Barletta e di Cerignola hanno individuato ed arrestato un pregiudicato della città ofantina di 45 anni.

L’uomo è ritenuto uno dei responsabili che la sera del 11 febbraio scorso, a bordo di una vettura risultata rubata, dopo aver installato una barra metallica, insieme ad altri complici, aveva tentato di sfondare la vetrina di una gioielleria nel pieno centro di Barletta.

Il primo tentativo di rapina non andò a buon fine per il mancato funzionamento dell’improvvisato ‘ariete’, che cedeva nell’impatto contro il muro e per il sopraggiungere di una pattuglia della polizia municipale.

Nel tentativo di guadagnare la fuga il rapinatore speronava diverse autovetture parcheggiate nei pressi della gioielleria. Subito dopo, costretto ad abbandonare il veicolo, scendeva e raggiungeva una seconda vettura a bordo della quale, ad attenderlo, vi erano altri complici. Dopo il tentativo fallito, i rapinatori guadagnavano la fuga anche con l’utilizzo di chiodi a tre punte che avevano causato la foratura dei pneumatici della vettura della municipale che si era lanciata all’inseguimento dei rapinatori.

Gli agenti del commissariato di Barletta, sul luogo della tentata rapina, recuperavano la vettura utilizzata per sfondare la vetrina e all’interno della stessa rinvenivano un fucile a canne mozze, perfettamente funzionante, con relativo munizionamento.

Durante il sopralluogo, gli investigatori notavano numerose macchie di sangue circostanza, quest’ultima, che faceva ritenere che con ogni probabilità il malvivente, durante il tentativo di sfondamento della vetrata, aveva riportato qualche ferita causata dalla rottura dell’ariete. Per tale ragione, veniva effettuata una ricerca presso gli ospedali della zona al fine di accertare degli accessi al pronto soccorso di utenti che presentavano verosimilmente ferite al capo o agli arti superiori.

L’accertamento presso gli ospedali della BAT non sortiva l’esito sperato e pertanto l’accertamento veniva esteso anche agli ospedali delle province limitrofe.

L’attenzione degli inquirenti veniva focalizzata sull’accesso di un paziente presso il Pronto Soccorso di Cerignola che si era recato presso il nosocomio, in un orario successivo alla rapina, e presentava una ferita al capo e dolori al braccio destro, ferite compatibili con la dinamica ricostruita in fase di sopralluogo. Altro dettaglio che richiamava l’attenzione degli inquirenti, oltre ai precedenti penali per rapina del soggetto, vi era la circostanza che lo stesso aveva dichiarato di essere stato investito mentre si trovava a bordo della bici.

Dopo quanto accertato, la vettura veniva analizzata dal personale specializzato del Gabinetto di Polizia Scientifica di Bari che riusciva a repertare numerose tracce di sangue e ad estrapolare il profilo del DNA.

La comparazione del profilo genetico, estrapolato dalle tracce ematiche rilevate all’interno della vettura abbandonata sul luogo della rapina, e il profilo genetico dell’uomo, consentiva di accertare senza alcuna ombra di dubbio che lo stesso era il rapinatore che si trovava alla guida della vettura utilizzata per la tentata rapina.

I gravi indizi di colpevolezza, raccolti a carico del 45enne, hanno consentito al PM titolare delle indagini di avanzare la richiesta di emissione di custodia cautelare; l’impianto accusatorio veniva pienamente condiviso dal G.I.P. del Tribunale di Trani che ha disposto la traduzione in carcere dell’uomo.

Autovettura, armi ed oggetti utilizzati sono stati sequestrati.

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