La differenziata non s'ha da fare: ecco cosa c'è dietro l'affaire rifiuti
La differenziata non parte e i costi di gestione aumentano. Giorgio Cislaghi e i consiglieri comunali di minoranza, Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura provano a spiegarne i motivi
Sono lontani gli anni 80/90 in cui l'Amica produceva utili e i dipendenti erano fieri di aver esportato alla fiera di Verona il cassonetto rovesciabile, prontamente ribattezzato 'Modello Foggia'. Lontanissimi gli anni Novanta in cui l'azienda aveva i conti in ordine e produceva utili, oltre a una percentuale di raccolta differenziata che si attestava intorno al 15%. "Questa è storia, il background che noi avevamo" afferma Giorgio Cislaghi
Poi il lento declino con un costo di gestione del servizio lievitato dal 2009 ad oggi di quasi 10 milioni di euro, da 18 a 28, sottolinea il segretario del circolo Che Guevara, che però precisa: "Rispetto a sei anni fa il servizio è decisamente peggiorato, nonostante tutti gli investimenti fatti che sono costati un pozzo di soldi ai cittadini foggiani".
Oggi, con la chiusura della discarica di Passo Breccioso e il trasferimento dei rifiuti a Deliceto, Foggia ha sì scongiurato l'emergenza, ma a che prezzo? Come si è arrivati a questa situazione? Perchè il progetto 'raccolta differenziata' non parte? A chi conviene l'emergenza? Domande legittime e legittimate dalle incertezze del momento, ai quali anche i consiglieri comunali di minoranza, Marcello Sciagura e Vincenzo Rizzi, hanno provato a fornire delle risposte.
Criticità (lunedì e martedì le periferie e le borgate sono più sporche), nodi da sciogliere, scelte incomprensibili e ritardi inammissibili. Promesse non mantenute, impegni disattesi. L'affaire rifiuti ha urgente bisogno di chiarimenti. Nelle intenzioni dell'amministrazione comunale c'era quella di incrementare la RD, ma il tentativo, almeno finora, è fallito. "Ci sono state fatte varie promesse, di implementare la raccolta differenziata, che è passata dall'8% al 4% e ora forse al 7% per evitare 10 euro di aumento sull'ecotassa" prosegue ancora Cislaghi.
Vero è che - come sottolineato dal consigliere comunale dell'Italia dei Valori - dal primo giugno il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti dovrebbe partire, ma - chiarisce - è altrettanto vero che "l'aumento sarà volto a raggiungere un 5% in più, limite per rimanere nella tassazione regionale". Non una vera programmazione appunto.
Da Corso Garibaldi piovono critiche all'amministrazione comunale, alla tecnostruttura e all'Amiu: "Una discarica non si riempie per sfortuna o altro". Tonnellate e tonnellate di rifiuti sversati senza subire alcun processo di trattamento e differenziazione. Inevitabile che oggi la misura sia colma.
Ma non è tutto. Vincenzo Rizzi aggiuge un altro particolare: "Abbiamo chiesto in maniera chiara all’amministrazione comunale, non solo a questa, di fare una operazione di trasparenza rispetto al quadro sanitario e ambientale delle discariche del comparto dove sono localizzate. Perché da quello che abbiamo potuto verificare, le falde acquifere sono inquinate". Nonostante questo - aggiunge - "i dati non sono mai pubblicati in maniera chiara, io vorrei leggere sul sito del comune come vengono monitorate queste discariche, i dati della qualità delle acque e perché eventualmente è ancora permesso di coltivare attorno a queste aree?"
Rizzi incalza: "Chi ha i dati? I progetti come sono stati realizzati?". E ancora: "Non ultimo l’acquisizone della discarica, esaurita, in assenza di indicazioni e progettualità chiare, dove probabilmente ci potrebbero essere grosse difficoltà in fase di approvazione".
Sempre sulla discarica acquisita dal Comune per 1 milione di euro, il consigliere comunale di minoranza aggiunge: "Acquistata con i soldi dei cittadini, è stato fatto un grande regalo a un imprenditore privato che si vede sanato dalla bonifica di un sito che ha una storia assolutamente poco chiara rispetto al passato, ci sono state tante inchieste su quei compartti". Per questa serie di motivi "chiederemo all’amministrazione trasparenza, la pubblicazione dei dati e una spiegazione su cosa c'è lì e su cosa si vuole fare"
Sulla stessa scia Marcello Sciagura: "Una cosa importante è che in relazione all’acquisizione della discarica Agecos abbiamo chiesto agli uffici tecnici del Comune di portarci a conoscenza della progettazione e dei costi per la messa in funzione della nuova discarica, cosa alla quale però non ci è stata data risposta". L'esponente IdV ha provato a fornire un suo perchè: "Probabilmente non esiste ancora una progettazione definitiva e non è stato fatto ancora un computo metrico, reale, delle spese. Tenete presente che la discarica Agecos è stata acquistata proprio per evitare che a Foggia si spendessero 6 milioni di euro in relazione al fatto che i rifiuti dovevano essere portati a Taranto. Bene, oggi li portiamo a Deliceto".
Sciagura tira fuori le cifre: la discarica di Deliceto acquisisce i rifiuti di Foggia a 60 euro a tonnellata per cinque tonnellate di rifiuti al mese, una spesa che si aggira intorno ai 300mila euro. A questi andrebbero aggiunti i circa 12 o 13 trasporti al giorno al costo di 200-250 euro per trasportare 160/170 tonnellate al giorno. "A noi risultano oltre venti viaggi al giorno" rivela il consigliere comunale IdV. "Tutto questo peserà sulle tasche dei cittadini perché andrà ad aumentare la tassazione per il prossimo anno, al contrario di quello che ci raccontano"
E perché non parte? Ci prova Cislaghi: "Quando Comune e Amiu mi dicono che non riescono a far partire il servizio perché non sanno come trasferire l’uso di 5 compattatori comperati con i soldi per la differenziata di prossimità da parte della Regione, i conti non tornano perchè una qualunque società di trasporti sa benissimo che basta andare in una qualunque agenzia di pratiche auto, dire che cosa si vuole e nel giro di una settimana la faccenda si risolve. Se ci si deve incartare su cinque mezzi, c’è qualcuno che ha remato contro. E continua a farlo"
Ma hanno interesse a far partire il servizio di raccolta differenziata? "Diciamo che hanno le idee poco chiare o sono poco motivate". Sul contratto di servizio in conferenza stampa è emerso che Morese in Prefettura avrebbe dichiarato di aver sciolto la riserva sull'affidamento diretto del servizio: "Questo - fa notare Cislaghi - vuol dire che fino a pochi giorni fa l'amministrazione comunale ha cercato strade diverse per affidare il servizio attraverso un bando". Un motivo - anche questo - che per i relatori avrebbe spostato di un anno l'inizio della differenziata.
Ma non sarebbe il solo. A scoraggiare l'inizio del nuovo sistema di raccolta rifiuti sarebbero i costi, ritenuti eccessivi. Non è dello stesso avviso, anzi, Sciagura: "Ci sono dei ritorni economici per ogni prodotto, materiali da recuperare e consegnare al Conai". "E - continua - ci sono delle situazioni per le quali ci sono interessi di chi gestisce le discariche, di chi gestisce determinati meccanismi come ad esempio l'inceneritore, che andrà in funzione a breve". E prosegue: "Infatti questa emergenza potrebbe essere una di quelle cose messa in atto per attivare in tempi brevi il centro di produzione CDR, con il quale il rifiuto non viene più portato in discarica ma viene fatta la biostabilizzazione e poi l’incenerimento (di Borgo Tressanti). Tutto questo con conseguenze sanitarie sul territorio, di natura economica, di natura agricola per i terreni limitrofi sottoposti ad azione inquinante non indifferente che in passato la Regione e chi gestiva la Provincia non ha tenuto in considerazione. Noi ci troveremo ad affrontarla"
Cislaghi spiega il meccanismo: "Banalmente si tratta di capire una cosa che se per una raccolta differenziata porta a porta servono più soldi per la raccolta, è altrettanto vero che le risorse che si spendono in più per la raccolta si risparmiano per il conferimento in discarica. Parlando di Foggia noi abbiamo un contratto di servizio che prevede quasi 22 milioni per tutto il servizio di raccolta e 8 milioni per lo smaltimento dei rifiuti. Di questi 8, due circa sono per biostabilizzazione e potrebbe essere la stessa cifra che serve per il compostaggio: l’impianto va bene, i tempi sono gli stessi e c’è da variare poco o niente. Si risparmia però sullo smaltimento in discarica, i costi verrebbero abbattuti del 70%".
E "ci sarebbero interessi anche economici che vanno oltre l’amministrazione": "Bisogna pensare al rifiuto come risorsa" afferma Rizzi. "Stiamo combattendo una guerra nella quale se perdiamo, perdiamo tutti. Qua alla fine chi guadagnerà e chi ci rimetterà, cioè tutti" ha subito aggiunto Sciagura.
Quale futuro quindi e quali soluzioni al tema scottante dei rifiuti? "La visione dei rifiuti zero", ovvero una programmazione sul ciclo di gestione dei rifiuti a 360 gradi che non prevede l’uso della discarica e l’incenerimento. "E’ un’alternativa, un modo diverso di vivere, un’idea di vita che può portare situazione ambientale ottimale. Noi viviamo in un territorio dove ringraziando il cielo potremmo vivere di agricoltura, turismo e green economy e non lo facciamo perché non c’è programmazione serie a livello provinciale e regionale della gestione dei rifiuti" cerca di spiegare il consigliere comunale di minoranza.
In conclusione - fa poi notare Rizzi - "generare emergenze è sicuramente conveniente a qualcuno"