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Cronaca

'Ti mangio il cuore', la "catastrofe civile" della 'Quarta Mafia' arcaica e bestiale (dove sangue chiama sangue)

'Ti mangio il cuore' (nell'abisso del Gargano. Una storia feroce), il libro di Carlo Bonini e Giuliano Foschini

E' stato presentato ieri in anteprima nazionale all'Auditorium Santa Chiara di Foggia ''Ti mangio il cuore' (nell'abisso del Gargano. Una storia feroce), un racconto in presa diretta dall'abisso non ancora esplorato della Società Foggiana, la quarta mafia italiana. Nessuno parla, nessuno vede, nessuno ricorda. Perché il potere si conquista col sangue.

Alla presentazione del libro - organizzata dalla libreria Ubik in collaborazione con la Fondazione Apulia Felix - oltre ai due autori e giornalisti d’inchiesta Carlo Bonini e Giuliano Foschini, hanno preso parte anche il procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Giuseppe Volpe e le vedove dei fratelli Luigi e Aurelio Luciani, Arcangela e Marianna, i due agricoltori innocenti assassinati dalla mafia nell’agosto del 2017 nelle campagne tra San Marco in Lamis e Apricena.

"Da tempo in Italia non esistono più soltanto la mafia siciliana, la camorra e la ’ndrangheta. C’è una quarta mafia, che oggi è la meno raccontata e conosciuta. Eppure, dopo la ’ndrangheta è la più potente. E anche la più feroce. Nelle terre che si estendono dal promontorio del Gargano a Cerignola, fino a Foggia e San Severo, la Società foggiana ha il proprio centro operativo, ma i suoi tentacoli sono ormai estesi in un enorme giro d’affari internazionale. La sua violenza è arcaica e bestiale. I suoi membri firmano gli omicidi sparando al volto della vittima, perché deturpare le sue sembianze significa cancellarne la memoria. Della vittima, poi, leccano il sangue. Fanno sparire i cadaveri dandoli in pasto ai porci – per forza predatoria e per omertà. Si nasce, si cresce e si muore nel culto della vendetta. Sangue chiama sangue.

Dagli anni settanta a oggi gli omicidi irrisolti sono 280. Trentacinque solo nel biennio 2015-2016. Diciotto nel 2017. Negli ultimi dieci anni, dunque, il pedaggio di sangue è stato di due morti ammazzati al mese. La Società foggiana è oscenamente ricca. Ha il monopolio dell’industria agroalimentare. I silos di grano più grandi d’Europa sono qui. Da molti anni gestisce per la camorra e la ’ndrangheta i traffici di droga, cocaina ed erba, e ora anche di rifiuti. E la politica è subalterna.

Un’inchiesta inedita che intreccia le dichiarazioni di investigatori, magistrati e semplici testimoni di questo inferno, per smascherare una catastrofe civile che è stata ignorata troppo a lungo".

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