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Cronaca

“Vietato offrire sesso a pagamento”: riecco l’ordinanza anti-prostituzione

Previste sanzioni da 25 a 500 euro per chi viola l’ordinanza sindacale firmata dal sindaco Landella. Controlli dal centro alla Statale 16 Adriatica

Da ieri e fino al 29 febbraio del 2016 “è vietato a chiunque sulla pubblica via e su tutte le aree soggette a pubblico passaggio, offrire o richiedere prestazioni sessuali a pagamento”. E’ quanto disposto dal sindaco Franco Landella con l’ordinanza sindacale n. 23 del 31 agosto scorso “per contrastare la prostituzione su strada e per la tutela della sicurezza urbana”.

L’ordinanza è scattata dopo che il sindaco ha rilevato che a decorrere dalla data di cessazione della precedenze ordinanza, il fenomeno si era rimanifestato nuovamente in misura considerevole e preoccupante, “anche in relazione al livello di allarme sociale che desta nella comunità locale ed alla grave compromissione della sicurezza della circolazione stradale sia urbana che extraurbana, con particolare riferimento alla Statale 16 Adriatica, nel tratto ricadente nell'ambito territoriale del Comune di Foggia”. Tema che era stato dibattuto durante una riunione tecnica tenutasi presso la Prefettura di Foggia il 17 luglio.

Si legge nell’ordinanza sindacale: “All'ampia diffusione della prostituzione su strada conseguono situazioni di disturbo della quiete pubblica, di offesa alla pubblica decenza, frequentemente spinta all'oscenità, di degrado igienico e urbano, che compromettono le condizioni di normale vivibilità dei luoghi interessati e provocano, a danno dei residenti, esasperate e continue tensioni”

E ancora: “Il fenomeno tende a manifestarsi in maniera recrudescente in numerose aree del territorio urbano e che recentemente si é ripresentato, in maniera dilagante, anche in zone ubicate nel cuore del centro cittadino, nell'ambito delle quali si rende necessario assicurare, con carattere di urgenza e contingibilità efficaci azioni di contrasto in relazione alle modalità lesive della dignità e della libertà dell'essere umano, ai rischi per la salute pubblica, ai rischi per l'incolumità pubblica derivanti da improvvisi, repentini rallentamenti e situazioni di intralcio della circolazione stradale urbana ed extraurbana, nonché all'esigenza di fornire un'immagine improntata al decoro ed alla civile convivenza.

E di precisa che “la violazione si concretizza con qualsiasi atteggiamento o modalità comportamentale, compreso l'abbigliamento, che manifesti inequivocabilmente l'intenzione di adescare o di esercitare il meretricio e con l'avvicinare le persone di cui sopra richiedendo e/o concordando prestazioni sessuali a pagamento o appartandosi al fine di porre in essere la condotta”.

Le sanzioni – applicate nella misura massima di 500 euro - scatteranno “nei confronti delle persone che risulteranno recidive, a partire dalla seconda violazione accertata in poi”. Mentre “le persone dedite alla prostituzione, vittime di violenza o di grave sfruttamento ovvero in stato di particolare disagio, potranno essere avviate a programmi di sostegno e reinserimento psicologico e sociale attivi sul territorio comunale per il loro recupero”. Infine “l'inottemperanza all'ordine impartito di cessare immediatamente il comportamento illecito di cui sopra, sarà perseguito ai sensi dell'art. 650 C.P., essendo il provvedimento ascrivibile a materia di sicurezza pubblica”

Il primo cittadino avverte che “fatta salva l'applicazione di altre norme preordinate al contrasto di illeciti penali, nonché in caso di recidiva, chiunque violi i disposti della presente ordinanza è soggetto all'applicazione della sanzione amministrativa da un minimo di € 25,00 ad un massimo di € 500,00, pagamento in misura ridotta stabilito in €100,00  come da Deliberazione della Giunta Comunale n. 66 del 19/09/2012”

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