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Cronaca Via San Severo

Botte, prostituzione e riduzione in schiavitù: confermati gli arresti per tre aguzzini di via San Severo

Il gip di Bari ha emesso il provvedimento di arresto-bis confermando la detenzione di tre romeni. Scarcerata la Iovanut per insufficienza di indizi. Indagati anche due minori. Il campo degli orrori scoperto a Foggia

Restano rinchiusi nel carcere di Foggia Febronel Costache, la moglie Poenita Chiriac e il figlio dei due, Solomon Costache. Scarcerata invece la fidanzata di quest’ultimo, Mariana Raluca Iovanut, considerata più vittima che complice dei tre nell’ambito del giro di prostituzione scoperto nel campo degli orrori di via San Severo. L’arresto-bis è giunto puntuale da Bari dopo che il gip di Foggia, Rossella Grassi, nel convalidare il decreto di fermo della Dda il 30 novembre scorso, si dichiarò incompetente per la contestazione del reato di riduzione in schiavitù (di competenza della direzione distrettuale antimafia), trasmettendo gli atti nel capoluogo levantino.

Il gip barese, Annachiara Mastrolilli, come si apprende dalla Gazzetta del Mezzogiorno, si è pronunciato nei termini, confermando tre arresti ma scarcerando la Iovanut per insufficienza di indizi.

Costache, 47 anni, Poenita, 46, e il figlio Solomon, 26 anni, sono accusati di concorso in riduzione in schiavitù, induzione e sfruttamento della prostituzione minorile e sequestro di persona nei confronti di tre ragazze romene segregate nelle baracche dell’accampamento foggiano, picchiate e costrette a prostituirsi ed a consegnare il ricavato - 20 euro a prestazione - agli indagati.

L’indagine prese il via dalla fuga di una sedicenne dal campo il 4 settembre scorso. La ragazza era al settimo mese di gravidanza (bambino poi perso e rispetto al quale gli “adulti” ne avrebbero finanche ipotizzato la vendita per 28mila euro).

L’inchiesta conta altri due indagati, entrambi minorenni romeni, a loro volta fermati il 30 novembre e accusati degli stessi reati. I sei indagati, difesi dagli avvocati Alfredo Tonti e Margherita Matrella, respingono le accuse.

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