Maresciallo dei carabinieri ucciso: acquisita la relazione del Ris, sarà chiamato a testimoniare Pasquale Casertano
Il giovane militare, rimasto ferito nell'agguato mortale al maresciallo Vincenzo Di Gennaro, sarà chiamato davanti al giudice nell'udienza del prossimo 30 ottobre
Il 27enne Pasquale Casertano sarà chiamato a testimoniare nella prossima udienza del processo a carico di Giuseppe Papantuono, il 65enne di Cagnano Varano che, la mattina del 13 aprile dello scorso anno, uccise nella piazza del paese il maresciallo maggiore e vicecomandante della stazione dei carabinieri, Vincenzo Di Gennaro.
Il prossimo 30 ottobre, quindi, nell'ambito del processo che si sta celebrando con rito ordinario, in Corte d’Assise, a Foggia, sarà chiamato davanti al giudice lo stesso Casertano, il militare che era nell'auto di pattuglia con Di Gennaro e rimase ferito durante l'agguato mortale (Papantuono risponde anche del tentato omicidio del giovane carabiniere).
Il comandante Aquilio: "Vincenzo era un bravissimo maresciallo"
La sua testimonianza sarà fondamentale per ricostruire quella manciata di minuti nella quale - secondo le risultanze investigative - Papantuono si è avvicinato all'auto dei militari, ha estratto una pistola e ha aperto il fuoco. Questa mattina, intanto, è stata acquisita la relazione stilata dal Ris di Roma in merito all'arma del delitto, una pistola calibro 9 con matricola abrasa, e ai 5 bossoli repertati sul posto.
Per il processo, lo ricordiamo, si sono costituiti come parti civili i familiari del maresciallo Di Gennaro (il padre, la sorella e la compagna), il collega Pasquale Casertano, l’Associazione Nazionale Sottufficiali d'Italia, il Ministero della Difesa, il Ministero dell'interno, il Comando Generale dei Carabinieri (Avvocatura dello Stato) ed il Comune di San Severo (paese d’origine del maresciallo).
