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Cronaca Chieuti

55 persone rinviate a giudizio per la 'Corsa dei buoi': Nel mirino l'edizione 2017. Enpa: "Animali colpiti con violenza"

Enpa unica parte offesa. Nel mirino l'edizione del 2017. 55 persone – tra cui sindaci, amministratori, organizzatori e partecipanti alle gare – sono state rinviate a giudizio, per aver organizzato o promosso eventi che comportano sevizie o strazio di animali

Ci sarà il processo per le “Carresi” pugliesi, come il Palio di San Giorgio, a Chieuti, dell'edizione del 2017. Ben 55 persone – tra cui sindaci, amministratori, organizzatori e partecipanti alle gare – sono state rinviate a giudizio dal sostituto procuratore della Repubblica di Foggia, Francesca Valerio, per aver organizzato o promosso eventi che comportano sevizie o strazio di animali

Enpa, unica parte offesa nel procedimento rappresentata dall'avvocato Claudia Ricci, esulta: “E’ il terzo rinvio a giudizio riguardante le “Carresi”, è ora di dire basta a questi spettacoli dove gli animali subiscono maltrattamenti e sevizie”. I fatti si riferiscono all’edizione del 2017 del Palio di San Giorgio (si tiene a Chieuti, in provincia di Foggia), organizzato e promosso - si legge nel decreto di rinvio a giudizio - “senza il rispetto delle disposizioni previste dal Ministero della Salute del 21-7-2011” e che ha comportato per gli animali coinvolti “sevizie, strazi o comunque comportamenti o fatiche insopportabili per le loro caratteristiche etologiche”. L'anno seguente, la Corsa dei Buoi causo anche una vittima, uno spettatore, che fu travolto da un cavallo.

L’indagine della Procura di Foggia è partita grazie a una denuncia dell’Ente Nazionale Protezione Animali, unica parte offesa. Tra le persone rinviate a giudizio figura anche l’allora sindaco di Chieuti.  Il decreto di rinvio a giudizio depositato chiude una lunga e scrupolosa indagine e in particolare ammette ciò che Enpa ha sempre denunciato: i buoi venivano costretti a una fatica insopportabile per le loro caratteristiche ed erano costretti a tirare pesanti carri, su una strada asfaltata, sui quali trovavano posto anche molte persone. Inoltre i bovini venivano colpiti da violenti colpi di bastoni e verghe con lo scopo di farli correre di più. Un quadro drammatico, violento, che ancora una volta conferma il fatto che le “Carresi” non hanno nulla di spettacolare.

Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa: “Si tratta del terzo rinvio a giudizio riguardante le “Carresi”, dopo i due presso il Tribunale di Larino. Ancora una volta abusi, violenze, maltrattamenti e sevizi sugli animali sono emersi nel corso di una seria indagine, per la quale ringraziamo la Procura di Foggia e tutti gli investigatori. E’ arrivato davvero il momento di mettere la parola fine a manifestazioni che in nome della tradizione abusano in questo modo degli animali. Se Enpa esulta è perché speriamo di essere alla fine del tunnel: chiediamo infatti che le Carresi siano vietate per sempre, comunque, da subito”. 

“Spesso il maltrattamento di animali è celato in spettacoli per il divertimento grottesco dell’uomo, dove l’utilizzo di animali del tutto inadatti a ogni forma di competizione, porta i soggetti coinvolti nella manifestazione ad adottare ogni mezzo per aumentare le loro prestazioni re aggiungere il fine competitivo, anche impiegando sostanze come nel caso di uno dei due procedimenti che pendenti a Larino”, ha concluso Claudia Ricci, avvocato dell’Enpa.

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