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Cronaca

Puglia, via libera alle processioni del Venerdì Santo: possono tornare dopo due anni di assenza

Comuni, comitati e parrocchie sarebbero già al lavoro per programmare gli appuntamenti, nonostante i tempi siano molto ristretti. Sarà una corsa contro il tempo. Tuttavia, bisognerà tener conto anche e soprattutto dell'emergenza sanitaria

Possono tornare dopo due anni di sospensione causa Covid, le processioni della settimana santa in provincia di Foggia, che vede nel venerdì il suo giorno più sentito carico di emozioni e liturgicamente più vivo. Dall'11 al 17 aprile di quest'anno i fedeli torneranno a commemora la Passione di Gesù Cristo, il cui sacrificio sulla croce viene da sempre ricordato attraverso una serie di eventi, lunghi decenni, se non secoli, in tutta la Capitanata. Ogni centro della provincia di Foggia segue la propria tradizione nella celebrazione della passione.

La buona notizia è che i vescovi delle diocesi pugliesi si sono detti pronti a ridare vita alle celebrazioni delle feste religiose. “Devono continuare ad essere un momento forte, atteso, preparato dalle nostre comunità, in cui si esprime la bellezza della religiosità popolare” il pensiero espresso oggi dalla conferenza episcopale pugliese.

A partire dal prossimo mese di aprile sarà possibile autorizzare i comitati delle feste religiose a svolgere le attività loro proprie, che devono essere debitamente approvati dalla competente autorità ecclesiastica. Sarà possibile inoltre riprendere la pia pratica delle processioni, facendo in modo che alcuni volontari del servizio d’ordine ne garantiscano lo svolgimento secondo le regole vigenti.

Le processioni e le celebrazioni all’aperto, tuttavia, saranno consentite con il nulla osta dell’ordinario del luogo e, come previsto dalla Legge, previa comunicazione al Comune e all’autorità di pubblica sicurezza, competente per territorio, almeno tre giorni prima. “Le attuali emergenze umanitarie e le nuove povertà legate alla pandemia richiamano tutti a vivere queste manifestazioni con sobrietà e con segni concreti di solidale vicinanza. In chiesa e nei luoghi chiusi le disposizioni di sicurezza anti-Covid rimarranno invariate, fino a nuove disposizioni”. 

Comuni, comitati e parrocchie sarebbero già al lavoro per programmare gli appuntamenti, nonostante i tempi siano molto ristretti. Sarà una corsa contro il tempo. Tuttavia, bisognerà tener conto anche e soprattutto dell'emergenza sanitaria. 

I riti della Settimana Santa nel Foggiano

Una delle manifestazioni più suggestive della settimana santa in Capitanata, è la processione dei “Misteri Dolorosi”, che si chiude con l'incontro tra l’Addolorata e la teca contenente il Cristo deposto.

Risale invece al XVIII secolo, la processione delle Catene a Troia, che parte dalla Chiesa di San Basilio Magno e attraversa le vie del centro storico facendo tappa sui vari sepolcri. Cinque penitenti – il numero non è casuale perché fa riferimento alle cinque ferite inferte a Gesù – vestiti e incappucciati portano una pesante croce, con ai piedi nudi delle pesanti catene, che con il battito della trocchiola conferiscono al percorso un aspetto ancora più struggente e sentito. Segue, in serata, la processione dei Misteri, che rievoca la via Crucis del Signore. Cinque gruppi di statue vengono portati in processione lungo le vie principali della città.

Pregno di eventi significativi è anche il Venerdì Santo a San Marco in Lamis, che parte nelle prime ore del mattino con la processione dell’Addolorata con Stabat Mater Arciconfraternita dei Sette Dolori. Nel tardo pomeriggio va in scena la processione dell’Addolorata e del Cristo morto. Ad accompagnare il percorso, le celeberrime 'Fracchie', giganti torce infuocate realizzate con tronchi di legno accatastati a formare dei grossi coni mentre la Madonna gira nelle strade cittadine alla ricerca del figlio morto. E', questo, il rito del fuoco più importante della Puglia con 'I Fanòve' di Castellana Grotte e la Fòcara di Novoli.

Suggestiva è anche la 'Messa Pazza' di Vico del Gargano, in cui la comunione viene impartita ai fedeli con le ostie consacrate il giorno prima. Il rito è caratterizzato da rumori e canti a squarciagola, che indicano la disperazione per la morte di Cristo, causa dello stravolgimento dell’ordine naturale del mondo.

Nondimeno, ci sono anche i simulacri del Cristo Morto e della Beata Vergine Addolorata che attraversano le vie principali di San Severo nella processione curata dalla Confraternita del S. Sacramento, durante la quale si recita la Via Crucis, animata, nelle diverse stazioni, dai sacerdoti della città e dai confratelli. Al rientro in chiesa, alle 21, dopo la sacra deposizione, si svolge il tradizionale 'Pianto di Maria' con la partecipazione del coro 'Armonia Celeste'.

Sentitissima è anche l'evento del Venerdì Santo a Orsara di Puglia. La processione è aperta dalla croce che precede i confratelli incappucciati, i quali portano le croci a spalla per partecipare al destino del Cristo. In coda, l’Addolorata trasportata dalle donne vestite di nero. In prossimità della Chiesa Madre c’è l’incontro dell’Addolorata con suo figlio addormentato sulla Croce.

Anche Roseto Valfortore commemora la morte dei Cristo con una Sacra Rappresentazione istituita dalla congrega del Carmine nel 1844. La processione del Venerdì Santo coinvolge solitamente oltre 50 figuranti che però non interpretano Gesù, la Madonna o San Giovanni, perché la tradizione vuole che a sfilare siano una statua di cartapesta, nel caso del Cristo, e due in conocchia, nel caso della Vergine e dell’Evangelista.

Riti suggestivi sono anche quelli di Monte Sant’Angelo, dove al mattino si canta il 'Mattutino delle Tenebre' – rito recitato in lingua latina – cui seguono il 'Miserere' e il 'Terremoto': i membri delle confraternite si prostrano a terra intonando il Miserere, e allo spegnersi di una candela (che simboleggia la morte di Cristo) percuotono i banchi della chiesa con le “battole” per rievocare il terremoto, che secondo il Vangelo, si sarebbe scatenato subito dopo la morte di Cristo.

A Faeto i fedeli prelevano la statua di Gesù morto dal cimitero, mentre Maria, sorretta dalle Verginelle, attende l’arrivo del Figlio. Da lì, parte il corteo verso la chiesa di San Salvatore, dove si tiene la lettura della Passione e il “Bacio”. Celebre è anche il 'Cristo Rosso' di Cerignola: un fedele, che indossa una tunica e un cappuccio rosso, percorre le strade principali della città, cinto da una curva ai fianchi, e con una corona di spine sul capo.

Carica di fede è anche la processione dei Misteri a Orta Nova, delle tre croci e oltre 200 mantelle rosse. Tredici statue ripercorrono la passione di Gesù Cristo (leggi qui)

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