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Cronaca

Premio Covid, ancora un nulla di fatto per gli "eroi" di Sanitaservice: 5 milioni sono insufficienti

I tempi si allungano, trattativa in corso tra sindacati e Regione Puglia. Informati Draghi e Speranza. Cinque milioni sono insufficienti

Finanche il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, è stato messo al corrente del caso degli infermieri, autisti e soccorritori di Sanitaservice che attendono di ricevere il premio Covid, già riconosciuto agli operatori sanitari delle Asl pugliesi in trincea durante la prima ondata della pandemia. Della vicenda è stato informato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Dopo le rivendicazioni del personale dei dipendenti della srl unipersonale che in “in house providing” si occupa della gestione dei servizi di assistenza alla persona e socio sanitari strumentali a tutte le attività istituzionali erogate dalle Asl, nel novembre dello scorso anno la Regione Puglia aveva stabilito lo stanziamento di 5 milioni di euro di straordinario disagio per circa 6mila dipendenti. Tra questi ci sono1400 foggiani, perlopiù, circa 600, del 118.

Con gli accordi Regione Puglia-sindacati del 27 e 28 maggio 2020 era stato ribadito quanto definito dai decreti Cura Italia e Rilancio, vale a dire l’istituzione del premio emergenza Covid per gli operatori sanitari che avevano prestato servizio tra il 15 marzo e il 15 maggio, per un totale di 35 milioni di euro: 29 derivanti dai decreti Cura Italia e Rilancio, altri 6 di risorse regionali.

Una gratificazione estesa un anno e mezzo dopo ai sanitari delle sette Sanitaservice, alle quali per poter procedere all’erogazione del premio, il direttore del dipartimento di promozione salute e del benessere animale, Vito Montanaro, aveva chiesto di trasmettere – entro il 10 novembre 2021 - l’elenco dei dipendenti direttamente ed effettivamente impegnati nell’emergenza sanitaria durante l’arco temporale tra 15 marzo ed il 15 maggio 2020, con specifica indicazione dei turni svolti da ciascuno e sulla base della suddivisione in 4 fasce, dalla A alla D.

Sennonché, sono trascorsi altri cinque mesi senza che i dipendenti abbiano percepito alcunché. Angeli ed eroi dimenticati, “ci siamo buttati a capofitto in ogni intervento cercando sempre di resistere a tutte le nuove difficoltà nella pratica quotidiana. La nostra rabbia e il nostro sdegno nascono quando il premio è stato concesso anche ai nostri medici nel mese di dicembre 2020 (anch’essi esclusi fino a questo periodo)” sottolineano. “Forse gli autisti, i soccorritori e gli infermieri sono semplici membri di un equipaggio di trasporto malati e feriti?”.

I tempi si sarebbero ulteriormente allungati poiché la somma stanziata dalla Regione non sarebbe sufficiente a garantire il premio a tutto il personale, pari alla metà o a meno della metà per ciascun lavoratore rispetto a quello previsto per le figure pubbliche e ordinarie.

Intanto le interlocuzioni tra Regione e sindacati vanno avanti. Si punta a raddoppiare la somma dei cinque milioni di euro. Vieddippiù, che la trattativa avrebbe subito uno stop per l’individuazione dell’esatto compenso da stabilire per ciascun operatore sanitario, rispetto alle fasce d’appartenenza e al loro impiego nel 2020, nei sessanta giorni tra il 15 marzo e il 15 maggio.

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