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Cronaca

Lavoratori sul piede di guerra, ma l’Ataf non arretra di un centimetro: “Questa è la situazione”

80 euro in meno in busta paga da giugno a dicembre. Su Apcoa, le aree parcheggio e sul parco autobus, l'azienda risponde alle organizzazioni sindacali

La conferenza stampa dei sindacati dei lavoratori di Ataf del 23 maggio e la rivolta dei lavoratori in corso di svolgimento davanti ai cancelli di via di Motta della Regina, hanno spinto l’azienda a fare chiarezza sul piano industriale che partirà da lunedì 30 maggio.

Ataf fa sapere di aver rappresentato alle organizzazioni sindacali le difficoltà finanziarie dell’azienda derivanti dal pregresso debito con Inps, Agenzia delle Entrate e BNL. In virtù di questa situazione, l’azienda ha proposto “una rimodulazione delle disdettate indennità economiche aziendali sulla base di ipotesi di nuove intese economiche e normative sostitutive di quelle disdettate e rispondenti a criteri di sostenibilità economica, alla necessità di collegamento delle indennità aziendali a parametri di produttività ed efficienza e ad effettive prestazioni non già remunerate dal CCNL, nonché a efficaci parametri antiassenteismo”.

Ataf ha prospettato una riduzione temporanea delle indennità da giugno a dicembre al fine di consentire alla società di superare le difficoltà finanziarie del 2016, con l'impegno di valutare concretamente una possibilità di restituzione di tali minori emolumenti o nello stesso 2016 o nel 2017, laddove si verifichi il plausibile miglioramento della situazione aziendale, legato anche alle determinazioni che l'Amministrazione Comunale si accinge a deliberare in ordine all'adeguamento inflattivo dei contratti del TPL, alla ricapitalizzazione dell'azienda e al complesso di azioni tendenti al miglioramento dei ricavi della sosta. Si parla di una riduzione delle retribuzioni di 80 euro al mese.

In ordine inoltre a quanto dichiarato pubblicamente nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali, l'azienda evidenzia che “la proposta dei sindacati di acconsentire a procrastinare il pagamento del solo premio di risultato non libera risorse sufficienti a garantire la stabilità finanziaria del 2016”.

E ancora: “Non risponde al vero che si vogliano ridurre le indennità ai lavoratori di Ataf per “assumere” le 18 unità degli ex operatori della sosta: è vero invece che, avendo l'azienda riqualificato 8 manovali pulitori alle mansioni di autista e meccanico (settori nei quali vi è necessità di personale per eliminare lo straordinario), rimangono parzialmente scoperte le necessarie mansioni di pulizia degli autobus, per coprire le quali l'azienda avrebbe comunque dovuto ricorrere a personale esterno”.

Per l’Ataf “appare contraddittorio affermare, come fanno i sindacati e altri soggetti, che le 18 unità avrebbero potuto essere assorbite da Apcoa, in quanto da una parte il relativo costo per Ataf sarebbe stato (ovviamente) lo stesso, e dall'altra i 18 in Apcoa non avrebbero potuto essere utilizzati per la pulizia degli autobus; inoltre, in Apcoa non vi è necessità di 18 unità, ma solo delle 5 che verranno trasferite per il presenziamento/pulizia dello Zuretti e del Ginnetto”.

Per quanto riguarda la situazione del parcheggio Zuretti, l’azienda rivendica il potenziamento della videosorveglianza, che è attiva 24 ore al giorno con personale costantemente presente nella centrale di controllo presso la sede di Ataf e in collegamento con le forze dell'ordine affinché queste possano intervenire con tempestività appena allertate. “Inoltre, dal 30 maggio, saranno presenti nel parcheggio tre unità (rivenienti dai 18 ex operatori della sosta) con funzioni di presenziamento e pulizia, risultando così con queste due azioni notevolmente aumentata la sicurezza del parcheggio; a tal proposito, si deve notare che gli atti di vandalismo allo Zuretti appaiono verificarsi “ad orologeria”, ovvero in concomitanza della vigilia di talune decisioni da parte dell'azienda”.

Sulla situazione del parco autobus “dove, anche qui, per inciso, l'impennata delle rotture avviene in concomitanza della vigilia di talune decisioni da parte dell'azienda”, dal 30 maggio l’Ataf aprirà l'officina anche al pomeriggio per consentire di riparare e rendere disponibile al mattino un maggior numero di autobus, “a costo zero e grazie alle riqualificazioni di personale”. “Appare strumentalmente denigratorio affermare, come qualcuno fa, che tale personale non sia all'altezza e che quindi sia inutile”.

Ataf e il Comune di Foggia si dicono impegnate, pur nelle rispettive rilevanti difficoltà finanziarie, ad incrementare il parco autobus in una situazione - “che è comune a tutto il territorio nazionale e che voler ridurre ad un problema solo foggiano è o provincialistico o strumentale” - di sostanziale blocco dei finanziamenti statali e regionali che dura ormai da 8 anni. “Ormai ben 2/3 del parco autobus circolante è stato acquistato o dal Comune o dall'Ataf (mentre la legge mette questi investimenti a carico dello Stato e della Regione), e stare a puntualizzare, come qualcuno fa (amplificando fino al ridicolo i numeri reali) che qualcuno degli autobus usati acquistati ormai anni fa non è più marciante appare anche qui strumentale e in malafede”.

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