Il freddo a Foggia "pericoloso killer", ma non c'è un piano di emergenza (o non si vede): "Aiuto, da soli non ce la facciamo"
Emergenza Freddo, la provocazione dei Fratelli della Stazione: a Foggia il Piano forse c'è ma non si vede "Un'associazione non può diventare la centrale operativa". La grande macchina della solidarietà non può farcela da sola. Nuovo disperato appello alle istituzioni.
"Esclusivo: ecco il Piano di Emergenza Freddo del Comune di Foggia… è un articolo da leggere con cautela". Il link rimanda a una pagina vuota. È la provocazione che l'associazione di volontariato Fratelli della Stazione ha lanciato tramite la versione web del suo giornale di strada "Foglio di Via", distribuito mensilmente anche in edizione cartacea dai senzatetto. "Dal mese di ottobre a quello di marzo, di solito, le Amministrazioni comunali mettono in campo il cosiddetto "Piano di Emergenza Freddo" per potenziare la rete dei servizi in favore dei senza dimora, coinvolgendo se ce n'è bisogno anche il mondo del volontariato (cattolico e non) e del privato sociale - scrive l'associazione presieduta da Leonardo Ricciuto, presente in città dal 1998 - Potenziamento di dormitori, di mense, di Centri Diurni, di strutture in cui accogliere durante il giorno chi non ha un luogo in cui stare... Ogni giorno ci chiedono cosa si sta facendo a riguardo, in particolare cosa sta facendo l'Amministrazione comunale. In questo articolo, facciamo sintesi (e molta) degli interventi ufficiali (quelli presentati alla stampa, pubblicati sul sito istituzionale o comunicati alle associazioni) di cui siamo al momento a conoscenza. Buona lettura". La goliardata racchiude l'ormai disperato e afflitto appello del terzo settore. L'ecosistema delle associazioni e parrocchie opera senza una regia.
"Non abbiamo idea di cosa sia stato fatto e non sappiamo che intenzioni abbiano. Ad oggi non sappiamo nulla e non ci risulta sia stato fatto qualcosa, speriamo di sbagliarci - spiega Emiliano Moccia, volontario e direttore di Foglio di Via - Il Comune di Bari si è mosso ad ottobre, quando si programma l'intervento". Proprio cinque mesi fa, i Fratelli della Stazione hanno incontrato l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Foggia, Raffaella Vacca, che si è dimostrata particolarmente disponibile all'ascolto. L'incontro si è svolto in un clima molto cordiale. "Ci siamo presentati alla nuova assessora, le abbiamo illustrato la nostra attività e le abbiamo rappresentato le necessità soprattutto in vista della stagione più fredda, a partire dall'esigenza di avere un sostegno anche per il dormitorio, perché si regge sempre grazie alle fondazioni e alle donazioni".
L'inverno anomalo non è un'attenuante. L'escursione termica nelle ore notturne, peraltro, è un pericoloso killer in agguato. In altre città viene predisposto anche il Piano di emergenza estiva di cui il Comune dovrebbe dotarsi per fronteggiare il caldo. "Qui non facciamo né l'uno né l'altro. Veniamo chiamati alle sette del mattino, a mezzanotte, e nei giorni festivi. Non è possibile che un'associazione composta da persone che fanno altro nella vita diventi la centrale operativa sul tema dell'emergenza freddo. Possiamo anche farlo, ma coordiniamoci con il Comune, anche con le risorse adeguate".
Peraltro, gli interventi dovrebbero costituire parte integrante del Piano Sociale di Zona, e per l'attuazione degli obiettivi sono interessati anche l'Ufficio di Piano e la tecnostruttura. I Fratelli della Stazione, partiti da una passeggiata nel quartiere ferrovia con latte e biscotti e generi di conforto, gestiscono oggi anche il Centro Diurno "Il Dono" di via Petrone sostenuto dalla fondazione Vodafone e il dormitorio di Sant'Alfonso.
Confermano il cuore grande dei foggiani, animati da un forte spirito di solidarietà. "Non è sano e non fa bene alla città che il punto di riferimento sia l'associazionismo, dovrebbe essere l'amministrazione comunale ad offrire il servizio. Gesù e Maria, che fa un lavoro incredibile perché si occupa anche della seconda accoglienza, San Pio X con le docce, i Fratelli della Stazione, le mense, Emmaus, il dormitorio di Sant'Alfonso dovrebbero offrire servizi di supporto, non sostituirsi al Comune. La cosa scoraggiante è che non sappiamo più che inventarci per attirare l'attenzione sul problema e sensibilizzare, non i cittadini iperattenti ma le istituzioni. L'ultima provocazione in ordine di tempo è stata Closcià (il murales dedicato ai senzatetto opera di Alessandro Tricarico). Da Antonio Barbone, il clochard candidato sindaco, ad oggi sono passati dodici anni. Il volontariato da solo non ce la può fare".