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Cronaca Castelluccio dei Sauri

Castelluccio dei Sauri, 'strada rossa’ condannata al buio pesto: insorgono gli abitanti di Contrada Cisterna

Deluse le aspettative dei residenti che attendevano solo la realizzazione dell’opera dopo l’approvazione del piano. Il caso finisce in Prefettura

Avevano visto la luce, almeno su carta, ma è durata appena quattro mesi, il tempo di modificare un progetto esecutivo, e gli abitanti della Contrada Cisterna a Castelluccio dei Sauri si sono trovati senza la tanto attesa pubblica illuminazione, dirottata altrove. Una ventina di famiglie, condannate al buio pesto, insorgono.

Il 12 settembre scorso, una delegazione si è presentata dal sindaco Gianni Di Francesco con una petizione, ma è stata rimandata ad un successivo incontro e sarebbe stara ricevuta solo due giorni dopo. In quello stesso giorno, però, mezz'ora prima dell’arrivo dei cittadini in municipio, la giunta aveva già approvato la variante all’intervento di efficientamento ed ampliamento della pubblica illuminazione sulla Sp107, su via Lamarmora e via Meucci, stralciando la strada provinciale 107, sostituita dalla parte più interna della Sp110, “ai fini di salvaguardare prioritariamente la fruizione in sicurezza delle aree limitrofe al centro urbano”.

A maggio, la precedente Giunta guidata da Antonio Del Priore aveva approvato il progetto finanziato con un contributo di 50mila euro, relativo all’annualità 2022, assegnato con decreto del ministero dell’Interno del 30 gennaio 2020 per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Era prevista l’estensione della pubblica illuminazione lungo la cosiddetta ‘strada rossa’, fino all’ex scuola elementare, completando l’intervento avviato con i fondi dell’annualità precedente per 600 metri. Ma la nuova amministrazione ha anteposto l’illuminazione della Sp110. I lavori sono già stati affidati, la scadenza per l’avvio delle opere, infatti, era fissata tassativamente al 15 settembre per non perdere i fondi.  

I cittadini, rimasti di stucco, hanno chiesto a gran voce di destinare il finanziamento alla Sp107 come da precedente delibera, minacciando azioni legali “per l'aspettativa che il Comune ha creato con questa opera improvvisamente eliminata”. Hanno elencato una serie di buone ragioni per illuminare al più presto la Sp107, a partire dalla sicurezza notturna. “Riscontriamo ormai tutte le notti una forte presenza di auto transitare lungo la Sp107, a volte con auto che sostano ad ora tarda, procurando non poche preoccupazioni agli abitanti della zona che sono costretti ad uscire nel cuore della notte per capire chi siano e per mettere in sicurezza la propria famiglia e i propri beni da eventuali furti”, si legge nel testo della petizione. I lampioni potrebbero scoraggiare i “visitatori indesiderati”.

Il secondo punto riguarda la sicurezza stradale: i residenti sono preoccupati per la scarsa visibilità nelle ore notturne, anche perché è una strada percorsa da mezzi agricoli che hanno attrezzature sporgenti. E poi sci sono gli abitanti che fanno attività fisica lungo la strada, “senza preoccuparsi di indossare indumenti visibili”.

A seguire, ricordano come siano contribuenti come tutti gli altri cittadini e che, perdipiù, chi abita in campagna è costretto ad ulteriori sacrifici e sostiene varie spese per l’allaccio delle utenze. “Siamo a conoscenza – aggiungono - di fondi destinabili alla pubblica illuminazione, pertanto non capiamo l’urgenza di togliere dei fondi destinati ad illuminare una strada tanto abitata e trafficata per dirottarli su una strada che è abbastanza illuminata in prossimità dei due ingressi del paese”.

La lettera aperta è finita anche sulla scrivania del prefetto di Foggia Maurizio Valiante, allegata ad una nota informativa con relativa richiesta di incontro a firma del gruppo consiliare Innovazione, capeggiato da Mattia Azzone, vice sindaco della precedente amministrazione, all’opposizione insieme a Rina Capobianco e Marco Abazia. I consiglieri di minoranza segnalano quella che definiscono come “una più che discutibile delibera” e chiedono, su sollecitazione dei residenti rimasti inascoltati, l’intervento del rappresentante territoriale del governo. Già all’indomani dell’atto di indirizzo, datato 5 settembre, che impartiva le direttive per modificare il progetto, il gruppo aveva presentato un’interrogazione, tutt’ora senza riscontro. Il tratto, rimarcavano, “andava a completare una importante opera a servizio, in primis, dei tanti cittadini che abitano in campagna e poi anche di tanti altri che ogni giorno frequentano, passeggiano, corrono su questa strada e che per questo, a gran voce, ci avevano chiesto di illuminare quel tratto tanto caro”. Nella nota inviata al prefetto, il gruppo evidenzia come sia incomprensibile la scelta di preferire un tratto della Sp110, considerato che è disabitato. La variante “prevede addirittura che quattro lampioni vengano posizionati lungo una stradina comunale secondaria priva di abitanti e non utilizzata da alcuno”.

‘Innovazione’, per conto dei cittadini che si sono rivolti alla minoranza, ha chiesto al prefetto di promuovere con la massima urgenza, prima dell’inizio dei lavori, un incontro con il sindaco e una delegazione di residenti, “al fine di risolvere con buonsenso la situazione creatasi, certamente lesiva delle legittime ed ormai acquisite aspettative dei cittadini residenti in merito alla definitiva risoluzione delle problematiche di sicurezza ed ordine pubblico esistenti in quella contrada, nonché del loro ‘diritto’ a fruire di un essenziale servizio di pubblica utilità quale è la pubblica illuminazione”.  

(Nelle foto in basso, il tratto della Sp107 illuminato con il precedente intervento, il tratto della Sp110 e la stradina comunale secondaria oggetto del nuovo piano aggiornato).

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