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Allarme cinghiali, sono 250mila in Puglia: danni ai campi agricoli e rischio peste suina

La situazione di Coldiretti Puglia. "Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato di contenimento della popolazione dei cinghiali"

Sono ben 250mila gli esemplari di cinghiali in Puglia. Secondo Coldiretti "rappresentano un pericolo per la sicurezza dei cittadini e per le attività agricole". Inoltre, "rischiano di diffondere la peste suina ben oltre le aree infette". Per questi motivi le associazioni di categoria hanno chiesto interventi e provvedimenti decisivi al presidente della Regione Puglia Emiliano e all’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia, dopo il ferimento del giovane 14enne a Castellaneta e in riferimento all’annuncio del sottosegretario alla Salute Andrea Costa e all’istituzione della zona infetta a Roma per i casi accertati prevista dalla Decisione di esecuzione della Commissione europea dopo quella istituita in Piemonte e Liguria.

Secondo un sondaggi di Coldiretti, otto italiani su dieci, ritengono che la questione vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti. "Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato di contenimento della popolazione dei cinghiali, perché è necessaria la loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 con l’articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette e anche nei centri abitati”, afferma il presidente Savino Muraglia. "I branchi si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone" aggiunge Coldiretti Puglia.

"La situazione è diventata insostenibile". I danni alle produzioni agricole ammonterebbero ad almeno 20 milioni di euro all'anno mentre verrebbe compromesso anche l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità si animale che vegetale. "Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana e dunque una delle misure necessarie in Italia è la gestione numerica della popolazione di questi animali".

Sottolinea Coldiretti: "La Psa può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani e nessun problema riguarda la carne. Ad oggi i casi individuati di positività riguardano solo cinghiali" e "nessun maiale stato contagiato in Italia dalla Peste Suina Africana"

I cinghiali raggiungono i 180 centimetri di lunghezza, possono sfiorare i due quintali di peso e hanno zanne che in alcuni casi arrivano fino a 30 centimetri risultando assimilate a vere e proprie armi dalle conseguenze mortali per uomini e animali oltre a diventare strumenti di devastazione su campi coltivati e raccolti. Senza dimenticare che negli ultimi dieci anni il numero di incidenti stradali gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. "I branchi si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone" conclude Coldiretti.

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