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Cronaca San Pio X / Via Giuseppe Imperiale

Ordigno sotto l'auto di Melfitani: ennesima ripercussione per la battaglia contro i falò?

Anna Rita Melfitani denuncia l'ennesimo grave episodio avvenuto in via Imperiale, probabilmente per via della battaglia che presidente dell'associazione 'Guerrieri con la coda' conduce contro i falò dell'Immacolata

Chi ce l'ha con la presidente della associazione per la protezione degli animali ‘Guerrieri con la coda’? Diverse gli atti persecutori e le intimidazioni che da qualche tempo stanno giungendo al suo indirizzo, contenuti in una dettagliata denuncia che Annarita Melfitani ha sottoscritto presso la Questura di Foggia. A partire dal giorno dell'Immacolata, l'8 dicembre. E tutti ad opera, pare, dello stesso trio di ragazzi: quelli del falò di via Imperiale, mette a verbale Melfitani nella denuncia, quel falò a cui la presidente di "Guerrieri con la coda" si è sempre opposta. Che ci possa essere un nesso? Agli inquirenti ora capirlo. Anche perché gli atti intimidatori hanno subito un crescendo inquietante.

L'ultimo due sere fa, intorno alle 20, quando un ordigno sarebbe stato piazzato sotto l'auto dell'animalista. "Solo per puro caso non è esploso" dichiara Melfitani nella denuncia, sostenendo di aver riconosciuti nei tre gli autori di un atto che poteva provocare conseguenze gravi. I fatti sono così ricostruiti: "Ieri sera, intorno alle19.45, mi trovavo con tre ragazze volontarie nei pressi del box della mia abitazione dove ho istituto un piccolo ricovero momentaneo per randagi che ci vengono consegnati dal Comune di Foggia. Una delle volontarie notava tre persone, con cappucci e volto coperto da sciarpe, e mi avvisava di questo. Nel contempo giungeva un nostro amico che, accortosi anche lui della presenza dei giovani, urlava al nostro indirizzo di entrare nel box "che stava per scoppiare". Seguono minuti di concitazione. Donne e cuccioli cercano riparo dentro al box. Parte la telefonata al 113, arriva una pattuglia. Prima dell'arrivo della volante della Polizia, uno dei tre giovani cerca di avvicinarsi al luogo in cui era stato piazzato l'ordigno (rimasto nel frattempo inesploso) per recuperalo ma, di fronte alle urla delle vittime, desisteva e scappava via. Arrivano gli agenti che sequestrano l'ordigno: forma cilindrica, lungo 20 centimetri, 5 di diametro. "Preciso che è stato lanciato in direzione della mia autovettura" mette a verbale Melfitani, che enumera tutti gli atti che di recente l'hanno vista suo malgrado protagonista, dietro i quali, sostiene, ci sarebbe sempre lo stesso trio di ragazzi.

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