Trasportavano 1600 kg di marijuana dall’Albania a Manfredonia: tre arresti
Giro d'affari stimato intorno ad alcuni milioni di euro. Blitz messo a segno da Polizia e Guardia di Finanza nell'ambito dell'Operazione Atlantide
Un carico che vale oro. O, più precisamente, alcune decine di milioni di euro. Oltre una tonnellata e mezzo di marijuana, 1610 chilogrammi di sostanza stupefacente che dall’Albania stava attraversando l’Adriatico per arrivare, come sua destinazione, al porto di Manfredonia.
Quello sequestrato la scorsa notte, nell’ambito dell’operazione “Atlantide”, è il secondo più grande carico di stupefacente sequestrato in Puglia (il primo posto spetta al sequestro record pari a 1700 kg di stupefacente intercettato lungo la costa brindisina, a inizio anno).
L’operazione è stata condotta dagli agenti del commissariato di Manfredonia, guidati dal dirigente Luciano Di Prisco, e dai colleghi della squadra mobile di Foggia, con il supporto operativo della Guardia di Finanza (Compagnia di Manfredonia e la componente aeronavale di Manfredonia, Taranto e Pratica di Mare). Il peschereccio è stato intercettato in mare, a largo della costa viestana, da un mezzo aereo e poi raggiunto - nei pressi di Pugnochiuso, proprio sotto la testa del Gargano - dalle motovedette delle Fiamme Gialle.
Si trattava di un’imbarcazione da pesca di circa 15 metri battezzata “Atlantide 1°” (da cui il nome dell’operazione): al suo interno vi erano 88 grossi sacchi contenenti marijuana per un peso complessivo di 1610 kg. Da un tale quantitativo si sarebbero potute ricavare migliaia e migliaia di dosi, in grado di approvvigionare il mercato dello stupefacente di tutta la regione e di gran parte del territorio nazionale.
OPERAZIONE ATLANTIDE: VIDEO ARRESTI
Non solo la stiva, ma tutta l’imbarcazione era invasa dai sacchi di stupefacente, diversificati con due differenti tipi di confezionamento e marchiati con codici che, presumibilmente, ne indicavano le varie destinazioni. All’interno della cabina di comando, inoltre, gli agenti e i militari delle fiamme gialle hanno rinvenuto anche alcune armi, tutte perfettamente funzionanti e complete di munizionamento, come un fucile mitragliatore AK 47 corredato da caricatore e baionetta e altre 60 cartucce di scorta.
Insieme ad esso anche una pistola cal.7.65, di fabbricazione cecoslovacca, con 30 munizioni del medesimo calibro in aggiunta e silenziatore compatibile. Tre le persone trovate a bordo del peschereccio, tutte arrestate con l’accusa di traffico internazionale di sostanza stupefacente e traffico di armi clandestine e da guerra. Si tratta di tre uomini, due italiani e un albanese: Micheleantonio Nenna, di 57anni (proprietario del peschereccio), Matteo Castriotta di 24 anni ed il cittadino albanese 40enne Guri Bushi.
Sul fatto sono in corso ulteriori indagini atte da ricostruire la fase del “carico” dello stupefacente, le modalità con le quali avvenivano i contatti tra le due parti, e i canali attraverso i quali tutta la marijuana sequestrata sarebbe stata smerciata.