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Cronaca Orta Nova

Ipotesi vendetta dietro l'uccisione di Tammaro. Il vescovo: "Fermatevi, l'odio distrugge"

L'appello del vescovo dell'arcidiocesi Cerignola-Ascoli Satriano, Fabio Ciollaro, all'indomani dell'omicidio di Gerardo Lorenzo Tammaro, padre di Mirko, il ragazzo che si era costituito per il delitto di Andrea Gaeta

Mentre gli inquirenti indagano a 360° sull'omicidio avvenuto ieri 3 ottobre in via Salvo d'Acquisto a Orta Nova, non tralasciando alcuna ipotesi, compresa quella di una vendetta ordita dopo l'omicidio di Andrea Gaeta del 3 settembre in via Saragat, la comunità è sotto choc per lunga scia di sangue che da tre anni sta macchiando la città dei Cinque Reali Siti.

Per l'omicidio del ventenne e figlio del presunto boss - la cui organizzazione secondo la Dia avrebbe legami con il clan Moretti di Foggia - è in carcere Mirko Tammaro, costituitosi durante la sua fuga terminata a Termoli qualche ora dopo il delitto eseguito per motivi di gelosia, proprio grazie al convincimento del padre e agricoltore incensurato assassinato a colpi d'arma da fuoco ieri mattina nel giorno del suo onomastico, a pochi metri dalla sua abitazione.

Eseguiti stub e perquisizioni, anche nel capoluogo dauno. Potrebbero rivelarsi utili all'individuazione dei colpevoli, presumibilmente giunti sul luogo dell'agguato a bordo di uno scooter, le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, al vaglio degli inquirenti

Chi prova a scuotere gli ortesi è il vescovo dell'arcidiocesi Cerignola-Ascoli Satriano, Fabio Ciollaro: "Sono addolorato per quello che è accaduto a Orta Nova. Sono preoccupato per quello che potrebbe succedere. Rifletto sulla radice occulta di questi fatti brutali. Vedo segnali continui dell’alta concentrazione di criminalità nella nostra zona e considero ciò che è scritto nella recente relazione della Dia sulla “mafia degli affari” subdolamente infiltrata nei più importanti segmenti economici. L’omicidio, in pieno giorno, a pochi metri da casa, di Gerardo Tammaro, padre del ventiseienne accusato di aver sparato ad Andrea Gaeta, porta a pensare subito ad un gesto di vendetta, e fa ripiombare l’operosa Orta Nova in un clima di tristezza e di timore. Mentre assistiamo sconcertati alla guerra fra Russia e Ucraina, vediamo accendersi la miccia pericolosa di un’altra guerra che potrebbe scoppiare in mezzo a noi. La miccia va spenta prontamente. Se davvero i due fatti di sangue sono collegati tra loro, dobbiamo ricordarci che la vita del giovane Andrea non torna indietro in questo modo, anzi il tormento cresce. Lui stesso, se potesse parlare, direbbe: fermatevi! Ricordatemi con gesti di amore, di generosità, di riparazione cristiana. E ugualmente dice il povero Gerardo a voi familiari. L’odio distrugge e non dà pace né ai vivi né ai morti. Prego per le anime dei due defunti. Prego per la conversione dei cuori"

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