“Mi hanno riferito che non appena fossi diventato maggiorenne mi avrebbe ucciso”
Omicidio Salvatore Lombardi a San Severo. Lo avrebbe dichiarato nel corso dell’udienza di convalida del fermo davanti al gip del tribunale di Bari
Secondo quanto riporta l’Ansa il 17enne fermato con l’accusa di omicidio volontario e porto illegale di arma da fuoco per l’agguato di venerdì scorso nei pressi del Bar ‘H’ tra via Tommaso Forte e via Fortore a San Severo, in cui è morto il pregiudicato 29enne Salvatore Lombardi, ucciso da cinque colpi di pistola calibro 7.65 al volto e alla nuca, temeva che sarebbe stato ucciso dalla vittima, dalla quale non avrebbe mai ricevuto minacce di morte: “Mi hanno riferito che non appena fossi diventato maggiorenne mi avrebbe ucciso”.
La mafia di San Severo cancella volti e vite
Lo avrebbe dichiarato nel corso dell’udienza di convalida del fermo davanti al gip del tribunale di Bari. Accogliendo le richieste del pubblico ministero, il gip ha convalidato il fermo e disposto la permanenza in carcere diversamente dalla richiesta dell’avvocato Ettore Censano, che invece ne chiedeva il collocamento in una comunità di minori puntando sul fatto che il ragazzo fosse incensurato e si fosse costituito la sera stessa dell’omicidio.
I due si erano dati appuntamento nei pressi del locale tramite messaggi whatsapp, hanno bevuto qualcosa insieme e poi sono usciti. A quel punto il ragazzo avrebbe estratto la pistola e aperto il fuoco all’indirizzo di Lombardi, colpendolo alla testa. Poi avrebbe esploso altri sei colpi d’arma da fuoco, di cui quattro andati a segno. Dinamica che verrebbe confermata dai filmati delle telecamere di videosorveglianza.
Nel febbraio 2021 un parente del 17enne – ferito il 1 gennaio 2021 in un duplice tentato omicidio in via Mario Carli – era deceduto in ospedale. Non ci sarebbero riscontri da parte degli inquirenti circa il coinvolgimento di Lombardi nell’agguato che costò la vita a Giacomo Perrone.