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Cronaca

Omicidio a Troia: "Violenza difficile da arginare, tra le mura domestiche"

L'Associazione Vìola Dauna, impegnata nella formazione dei medici per il riconoscimento precoce dei sintomi legati alla Violenza Domestica, ribadisce l'impegno a sostegno delle donne e dei minori: "Dovremo ripartire daccapo"

"Ancora una volta una donna uccisa. Ancora una volta uccisa dal marito. Ancora una volta in presenza dei figli, due bambini di 10 e 8 anni per i quali sarà impossibile dimenticare. Il problema della violenza di genere ed in particolare quello della violenza domestica occupa purtroppo da anni le prime pagine dei giornali, nonostante siano tante le persone, donne e uomini, che si impegnano per arginare questo fenomeno. Ma la violenza è difficile da arginare, specialmente quando si nasconde tra le mura domestiche, resta sepolta come un segreto inviolabile di cui la donna stessa si vergogna", il commento di 'Viola Dauna', associazione di volontariato foggiana, in merito all'omicidio di Federica Ventura, uccisa dal marito tre giorni fa a Troia. 

"Ancora una volta - si legge nella nota - dovremo ricominciare, ma non solo dalle donne, dagli operatori sociali, dai medici, dalle forze dell'ordine; forse dovremo cominciare proprio dall'inizio: educare i bambini ed i ragazzi nelle scuole, quaderni bianchi su cui scrivere le parole del rispetto e della sacralità della donna. Pertanto come Associazione Vìola Dauna, impegnata nella formazione dei medici per il riconoscimento precoce dei sintomi legati alla Violenza Domestica, ribadiamo il nostro fermo impegno a sostegno delle donne e dei minori".

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