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Omicidio Del Grosso, concesse le attenuanti generiche agli assassini: pena ridotta a 11 anni

E' stata ridotta da quindici a undici anni la pena ad Antonio Menna e Giuseppe Ciocca, accusati di aver ucciso Pasquale Del Grosso, che non ha minacciato o estorto denaro agli assassini

Con la sentenza di secondo grado di questa mattina è stata ridotta da 15 a 11 anni la pena nei confronti di Antonio Menna e Giuseppe Ciocca, accusati di aver ucciso il 16 gennaio 2014 l’ordonese Pasquale Del Grosso e di aver bruciato il suo corpo all’interno della Lancia Thema ritrovata poco dopo dai carabinieri sulla strada per Ascoli Satriano, completamente distrutta dalle fiamme. 

La corte ha confermato i capi d’accusa della prima sentenza: dall’omicidio alla distruzione del cadavere, dal danneggiamento seguito da incendio al porto illegale di armi. Ha concesso però a entrambi le attenuanti generiche in quanto i due imputati prima dell’omicidio erano incensurati e derubricato al reato di “lesioni” il tentato omicidio di Vitale, l’amico della vittima che uscì dalla macchina e fuggì dopo aver udito gli spari.

E’ stato invece accolto l’appello della parte civile che aveva chiesto l’esclusione dell’attenuante della provocazione. Del Grosso infatti non ha mai minacciato o estorto denaro a Menna e Ciocca. “Piccola soddisfazione” ha dichiarato l’avv. Serafina Stella (legale insieme all'avv. Pierluigi Favino), che in attesa di leggere le motivazioni della sentenza a FoggiaToday dichiara: “Pur comprendendo tecnicamente la pena, resto amareggiata per l’incongruità della stessa rispetto al valore della vita umana”.

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