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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Carpino

Condannati a trent’anni Dragus e Alistar, gli assassini di Giuseppe Ciuffreda

Giuseppe Ciuffreda è morto il 10 maggio in seguito ad una violenta aggressione avvenuto il 28 febbraio dello stesso anno all'interno della sua abitazione. Condannati per l'omicidio Dan Ionut Dragus e Cristi Iulian Alistar

Nella giornata di ieri Dan Ionut Dragus e Cristi Iulian Alistar, rispettivamente di 38 e 22 anni, sono stati condannati dal Tribunale di Foggia a 30 anni di reclusione per l’omicidio dell’86enne Giuseppe Ciuffreda.

Il delitto risale al 28 febbraio 2016. Quella domenica mattina la figlia del Ciuffreda, dopo aver rinvenuto il corpo esanime del padre all’interno della sua abitazione di Carpino, aveva richiesto l’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano. I militari, giunti sul posto, avevano constatato la rottura del vetro destro della porta d’ingresso e, una volta all’interno dell’appartamento, avevano rinvenuto, nella camera da letto, l’86enne riverso a terra, in posizione supina, con mani e volto ricoperti di sangue ed evidenti segni di percosse sul volto.

L’uomo era stato poi trasferito presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo dal personale del 118, senza che riuscisse a riferire alcunché su quanto occorsogli a causa dello shock conseguente alla violenta aggressione subita. Lo stesso non si sarebbe più ripreso dai traumi. Morì il 10 maggio.

L’attività d’indagine condotta dai Carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, ha avuto esito positivo grazie all’immediata intuizione che l’autore dell’efferata rapina potesse identificarsi nel cittadino rumeno Dan Ionut Dragus, già conosciuto dai Carabinieri, e residente a poche decine di metri di distanza dalla casa della vittima.

Nella stessa giornata del delitto i Carabinieri, infatti, avevano proceduto a una perquisizione dell’abitazione del 37enne, rinvenendo una grossa busta di plastica contenente dei capi di abbigliamento con evidenti tracce di sangue. Gli accertamenti tecnici del RIS di Roma avevano poi permesso di appurare l’identità tra il sangue presente sugli indumenti contenuti nella busta e quello del Ciuffreda Giuseppe. Le investigazioni avevano confermato anche che il Dragus, colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere l’11 giugno 2016, non aveva operato da solo.

Alcune foto presenti su Facebook ritraevano infatti il 22enne rumeno Cristi Iulian Alistar con una felpa, un giubbino smanicato, un paio di jeans e un paio di scarpe da ginnastica uguali a quelli sequestrati dai militari

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