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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Nel Foggiano si spara e si uccide come a Bogotà: 8 omicidi in 7 mesi, un altro sventato in extremis

Sette agguati e otto morti in provincia di Foggia: padre e figlio di Cerignola, 17enne e 29enne di San Severo, 32enne, 37enne e 52enne di Foggia e un 59enne di Manfredonia trovato senza vita nelle campagne di Zapponeta

Con la morte del 58enne Gerardo Cirillo e del figlio 27enne Davide Pasquale, trovati morti ieri mattina nelle campagne di Cerignola, giustiziati con un colpo d'arma da fuoco alla nuca, chiusi in due sacchi bianchi e abbandonati in un terreno tra decine di tubi di irrigazione nelle vicinanze di un casolare, sale a otto il numero degli omicidi in provincia di Foggia dall'inizio dell'anno a ieri 31 luglio 2022, dove si spara e si uccide con modalità sudamericane. Nel caso del duplice delitto di ieri, come a Bogotà, dove solitamente i cadaveri vengono fatti trovare in sacchi di plastica, in posti diversi da quelli dell'uccisione.

La mafia di San Severo cancella volti e vite

Sono sette gli agguati mortali, otto le vittime. Sarebbero stati nove se gli uomini della squadra mobile della questura di Foggia non avessero interrotto il piano omicidiario di Emiliano Francavilla & Co., il gruppo mafioso che la sera del 26 giugno, nei pressi del casello autostradale della zona Industriale, erano pronti ad ammazzare un noto imprenditore del capoluogo dauno (leggi qua).

Soltanto due settimane prima, la sera del 18 luglio, a San Severo, tra via Lucera e via Ferrini, un tentativo di chiarimento tra un 16enne e un 17enne si era trasformato in tragedia provocando la morte di Francesco Pio D'Augelli, ucciso con una coltellata infertagli all'altezza della aorta sottorenale da un minorenne ora ristretto nel carcere minorile di Bari con l’accusa di omicidio e con il quale la vittima si era data appuntamento per fare chiarezza sullo scambio di messaggi che pochi mesi prima l’accoltellatore aveva scambiato con la fidanzata di lui, nonché a poche ore dal litigio verbale avvenuto tra i due la notte tra sabato 16 e domenica 17 luglio in un lido di Marina di Lesina.

Sette giorni prima, l'11 luglio, in via Lucera a Foggia, Alessandro Scopece, titolare 37enne di un autolavaggio con precedenti per droga, era stato assassinato nei pressi della parrocchia Sacro Cuore davanti a tanti ragazzi impegnati in quel momento nei giochi estivi

Sempre nel capoluogo dauno, il 17 maggio, davanti al carcere di via delle Casermette, era stato assassinato Alessandro Scrocco. Il 32enne era un sorvegliato speciale in regime di semilibertà dal luglio 2020. Stava scontando una pena a 16 anni e due mesi per l'omicidio di Giuseppe Speranza avvenuto il 2 gennaio 2010 nei pressi della chiesa Sacro Cuore del Rione Candelaro, maturato dopo un violento litigio scoppiato la notte di Capodanno. Stava scontando l’ultima parte della sua pena attraverso i servizi sociali: dal lunedì al venerdì al Banco Alimentare, il martedì e il giovedì pomeriggio presso la parrocchia di Gesù e Maria. Tutte le sere rientrava in carcere. Esattamente così come stava facendo la sera dell'omicidio. 

In via Silvio Pellico, la sera del 25 marzo, Roberto Russo, 52enne foggiano con precedenti per stupefacenti, mentre era fermo all'interno della sua auto, veniva affiancato dai killer e ucciso sul colpo. Nel febbraio 2020, comparve in un servizio de 'Le Iene' in cui si affrontava il tema della mafia in città. 

L’8 aprile, a San Severo, era toccato al 30enne Salvatore Lombardi, il 29enne pregiudicato ucciso in un giardino pubblico tra via Tommaso Forte e via Fortore, per il quale, con l'accusa di omicidio volontario, è stato fermato un 17enne. Il giovane, dopo aver fissato un appuntamento con la vittima e aver consumato presso l'esercizio commerciale, ha esploso 7 colpi d'arma da fuoco calibro 7.65, cinque dei quali hanno colpito Lombardi al volto e alla testa, rinvenuto a terra in una pozza di sangue. "Mi hanno riferito che non appena fossi diventato maggiorenne mi avrebbe ucciso”, avrebbe detto nel corso dell’udienza di convalida del fermo davanti al gip del tribunale di Bari (continua a leggere).

Prima ancora, il 12 marzo, all’esterno di un casolare di campagna in agro di Zapponeta, era stato trovato senza vita il corpo di Giuseppe Ciociola, agricoltore 59enne di Manfredonia. Sarebbe stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca.

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