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Cronaca

Emergenza bombe&estorsioni: nasce a Foggia il Nucleo investigativo antiracket

Il NIA potrà avvalersi anche di una serie di strumenti di contatto per lavorare al fianco delle vittime, e utenze dedicate (0881.668780; nia.questurafg@gmail.com) per segnalare, anche in forma anonima, fatti estorsivi o richieste di aiuto

A Foggia, in materia di anti-racket, l’aria sta cambiando. Lo ammette - senza filtri, dubbi o resistenze di sorta - il presidente onorario del Fondo Antiracket Italia, Tano Grasso; lo sostiene il questore di Foggia, Piernicola Silvis che alle parole aggiunge i numeri. Questa volta di segno positivo: +30% nel numero delle denunce sporte per estorsioni, incremento registrato in città tra il 2013 al 2014. “La sensibilità è mutata, l’attenzione dei media e delle istituzioni verso il fenomeno estorsivo è cambiata, la presenza di una associazione antiracket sul territorio aiuta molto. Lo Stato c’è, quello che manca è il coraggio degli operatori economici”, puntualizza Grasso.

Come ulteriore tassello del lungo percorso dell’antiracket - che viaggia sui binari paralleli della lotta alle estorsioni e su quello del sostegno e tutela delle vittime - nasce a Foggia, in seno alla squadra mobile, il N.I.A., il Nucleo investigativo antiracket, composto da operatori di provata esperienza nelle attività di indagine sul delitto di estorsione, che - per ovvi motivi - lavoreranno sotto copertura. Oltre che sulle risorse umane, il NIA potrà avvalersi anche di una serie di strumenti di contatto, attraverso i quali lavorare al fianco delle vittime, e utenze dedicate e “coperte” (0881.668780; nia.questurafg@gmail.com) per segnalare, anche in forma anonima, fatti estorsivi o richieste di aiuto.

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La lunga sequenza di bombe e attentati incendiari registrata a Foggia, negli ultimi mesi, sottolinea come le estorsioni e l’usura costituiscano un’essenziale risorsa finanziaria per le organizzazioni criminali presenti sul territorio. Ed è il sintomo evidente di una fase delicatissima per città, quando, l’istituzione dell’associazione antiracket di Foggia (passaggio fondamentale nel processo di rinascita del territorio), lascia scoperto il nervo di una criminalità che, messa spalle al muro, prova ad alzare il tiro. Nonostante i buoni risultati raccolti dalle forze di polizia sul campo - con l’esecuzione di misure cautelari a carico di elementi di spicco della criminalità locale - a costituire la maggiore difficoltà per gli operatori è quel muro di gomma, costituito da paura e omertà, contro il quale rimbalzano tutti i tentativi di intervento.

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Per questo, nella consapevolezza che il sostegno, sia psicologico che materiale, rappresenti un elemento essenziale nel percorso motivazionale degli estortori, la polizia di Stato ha deciso di tipizzare un metodo per affrontare tali situazioni, con un nucleo che da un lato investighi, dall’altro offerta un supporto reale e costante alle vittime; dall’acquisizione della notizia di reato fino a quando ve ne sia bisogno. La tutela dell’estorto si traduce, quindi, nella presenza fisica, al suo fianco, di investigatori altamente professionali che conoscono in profondità la vicenda che lo riguarda e che vigilano, assistendolo e, all’occorrenza, consigliandolo e difendendolo. 

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