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Cronaca

Landella al Tar contro lo scioglimento per mafia: "L'obiettivo è ripristinare l’interesse morale della città e degli amministratori"

Le precisazioni dello studio legale Sticchi Damiani che rappresenta l'ex sindaco di Foggia: "L'interesse a non veder ‘bollata’ la città e la precedente amministrazione quale ‘mafiosa’, sulla scia di un consolidato orientamento giurisprudenziale"

Comune di Foggia sciolto per mafia, l’ex sindaco non ci sta e impugna il provvedimento del Consiglio dei Ministri, facendo ricorso al Tar Lazio.

In merito al giudizio incardinato dall’ex primo cittadino, lo studio legale Sticchi Damiani che lo rappresenta, precisa che tale richiesta è finalizzata a “sottoporre all’organo giurisdizionale competente una ricostruzione della vicenda che possa tener conto delle ragioni di Landella il quale, non essendogli stata consentita la partecipazione in contraddittorio nel procedimento, ha potuto contestare i contenuti del provvedimento solo nella sede giurisdizionale”.

“L’interesse sotteso all’azione proposta - precisano i legali - non è la demolizione del provvedimento al fine di rispristinare il Consiglio comunale decaduto bensì l’interesse morale a non veder ‘bollata’ la città e la precedente amministrazione quale ‘mafiosa’, sulla scia di un consolidato orientamento giurisprudenziale che riconosce rilevanza all’interesse a ricorrere, quanto meno morale, degli amministratori del disciolto Consiglio comunale per la tutela della loro immagine e reputazione”

“Anche per tale ragione il ricorso è stato proposto senza richiesta cautelare, censurando il provvedimento per due motivi: per difetto dei presupposti di cui all’art. 143 d.lgs. 267/2000 ai fini dello scioglimento e per violazione del contraddittorio procedimentale”. Al momento non risulta fissata l’udienza di trattazione.

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