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Cronaca San Giovanni Rotondo

Casa Sollievo in lacrime: addio al medico del pronto soccorso Patrizio Zampiello

Patrizio Zampiello era in entrato in servizio a Casa Sollievo della Sofferenza nel 2001. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un medico "corretto. empatico e competente"

Casa Sollievo della Sofferenza piange la scomparsa del medico dell'unità del pronto soccorso-accettazione Patrizio Zampiello, morto sabato scorso in seguito ad una malattia scoperta qualche anno prima, ma che il dottore aveva accettato e affrontato: "Nonostante sapesse essere la sua lenta condanna, non si lasciò sopraffare, ma continuò a lavorare e studiare, è un modo per non mollare ripeteva" sottolineano dall'ospedale di San Giovanni Rotondo, dove Zampiello entrò in servizio nel 2001. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un medico "corretto. empatico e competente".

"Era un professionista con una preparazione notevole" racconta il primario Giuseppe Di Pumpo. "Patrizio era un uomo educato, di una disponibilità esemplare non solo con i pazienti che ogni giorno visitava, ma anche con tutti i colleghi. Nonostante la sua malattia, ha continuato ad essere presente in reparto, senza mai sottrarsi ai duri turni di lavoro e senza farci mai mancare il suo sorriso e la sua serenità"

"Uomo ironico e al tempo stesso riservato, il dottor Zampiello è rimasto molto legato alla famiglia di Casa Sollievo nonostante la lontananza da San Giovanni Rotondo in quest’ultimo periodo. «Circa un anno fa Patrizio si è dovuto ritirare dal lavoro – racconta il collega e amico Michele Maggi – ma ha continuato ad essere presente nelle nostre vite. In questi mesi di pandemia ci è stato molto vicino, supportandoci a distanza. Nonostante l’aggravarsi continuo della sua malattia riusciva a risollevarci il morale anche attraverso piccoli messaggi".

"È una gravissima perdita per tutto il reparto» conclude Di Pumpo. La sua figura sarà sempre tra quei corridoi da lui ultimamente visitati solo in fotografia grazie ad alcuni scatti inviati dai colleghi: «è dura, ma non mollo – scrisse in uno dei suoi ultimi messaggi – grazie per il viaggio immaginifico fatto in Pronto Soccorso: sembra di essere ancora con voi».

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