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Cronaca

E' morto 'Mimmo il foggiano', si definiva uno dei gangster più pericolosi della Costa Adriatica

Aveva raccontato la sua vita da bandito della Sacra Corona Unita in alcuni libri

E' morto a causa di una lunga malattia a Silvi, nel Teramano, Domenico Maria Castellabate, meglio noto con il nome di 'Mimmo il Foggiano'. A darne notizia Rete8.

Originario del capoluogo dauno, aveva 61 anni. "Nella sua lunga carriera criminale è stato affiliato alla Sacra corona unita, diventando uno dei boss più importanti e pericolosi della costa adriatica, una carriera per la quale ha scontato 29 anni di reclusione per vari delitti" si legge in un articolo de 'Il centro' del 17 giugno 2015.

Aveva messo nero su bianco la sua storia ne 'I racconti di un boss della Sacra Corona Unita'. In merito a uno dei sui libri, Domenico Maria Castellabate era stato accusato di tentata estorsione di una scrittrice teramana, alla quale, dopo aver raccontato la sua vita, si era rivolto con lettere e telefonate di minacce perché sospendesse la pubblicazione del libro 'Io non mi pento', edito da Ded'A Edizioni di Roma con la prefazione del criminologo Francesco Bruno: "Ho ucciso. Ho visto uccidere. Hanno tentato di uccidermi. Uomini che mi hanno aspettato negli angoli più bui del mondo, galere, cimiteri, strade deserte dove si sentiva solo il respiro della morte. E spesso mi sono dovuto difendere dalla sua falce uccidendo a mia volta".

'Mimmo il Foggiano' aveva scritto anche 'Maria Anita Hernandez', basato sulla storia della sua latitanza "in una terra dove ho incontrato gente senza scrupoli e senza cuore vissuta sotto un regime di dittatura, il Portogallo". E 4326 giorni (La Rosa Blu e altri racconti).

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