"Una storia di sofferenza". Lacrime e dolore per Mario Nero: "L'esempio suo e di Giovanni non morirà mai"
Dimitri Cavallaro Lioi, presidente dell'associazione 'Giovanni Panunzio' affronta il dolore e la rabbia per questa morte improvvisa, e tratteggia l'importanza dell'uomo e del suo gesto
Il dolore è forte. Pungente. "Ma di Mario nero bisogna parlarne oggi, domani e dopodomani più che mai". Dimitri Cavallaro Lioi, presidente dell'associazione 'Giovanni Panunzio' affronta il dolore e la rabbia per questa morte improvvisa, e tratteggia l'importanza dell'uomo e del suo gesto.
"Quella di Mario è una storia forte e di grande sofferenza. Un uomo, come ha più volte lui stesso ammesso, che non è stato spezzato dalla mafia, ma a rovinargli la vita è stata anche l'assenza dello Stato. Non è facile per me parlare del suo coraggio e del suo bellissimo gesto (fu testimone di giustizia nell'ambito del processo per l'omicidio di Giovanni Panunzio, ndr)", spiega."Oppure di quello che rappresenta per Foggia e la Capitanata, di cui era un illustre esponente. Una terra alla quale lui era peraltro legatissimo e che non ha mai dimentico".
"Mario Nero - rivendica Lioi - è un testimone di giustizia, testimoniò e fece condannare l'assassino di Giovanni Panunzio. Panunzio, nonostante il suo coraggio, è morto per quel 'no' alla mafia. Oggi a distanza di anni, Nero è morto con una grande sofferenza. Ma sono entrambi due grandissimi uomini della Capitanata, due italiani di cui andare orgogliosi. Il loro esempio non morirà mai".