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Cronaca

"Mi gira la testa", si accascia e muore tra le braccia del marito quattro giorni dopo una operazione: aperto fascicolo d'inchiesta

La tragedia il 27 novembre all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, vittima Lucrezia Mastrodonato, di Bisceglie: dopo l’esposto del marito, è stata disposta anche l’autopsia

La Procura di Foggia ha aperto una inchiesta sul decesso di Lucrezia Mastrodonato, la donna di 46 anni di Bisceglie morta il 27 novembre scorso presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, due giorni prima del suo 47esimo compleanno. Il Pubblico Ministero dott. Pietro Iannotta ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo iscrivendo nel registro degli indagati otto medici della struttura e disposto l’esame autoptico per chiarire le cause della morte ed eventuali responsabilità: l’incarico sarà conferito mercoledì 5 gennaio, alle 10, presso il palazzo di Giustizia di viale I Maggio.

L’esposto era stato presentato dal marito assistito da Studio3A, che ricostruisce la vicenda: “La paziente era affetta dalla nascita da un’insufficienza aortica, ma soffriva di questa patologia in forma moderata, aveva potuto condurre una vita normale e anche partorire due figli. Nel 2021 però il problema si era aggravato e il cardiochirurgo che l’aveva in cura, aveva deciso di sottoporla a un necessario intervento di sostituzione della valvola aortica. Operazione effettuata il 23 novembre, durata sei ore e apparentemente riuscita: durante l’intervento erano insorte alcune complicanze, la quarantaseienne aveva subito un’emorragia e le erano state trasfuse due sacche di sangue, e la valvola di cui era dotata “naturalmente” era più piccola dei quella artificiale da innestare, ragion per cui si era dovuta allargare la zona d’innesto, ma tutto era stato superato. La signora Mastrodonato è rimasta, come da prassi, per tre giorni in terapia intensiva, il 26 novembre è stata ritrasferita nel reparto di Cardiochirurgia e, a suo dire, ma anche secondo i sanitari, stava bene: accusava solo un affaticamento nel respirare, qualche difficoltà a parlare e alcuni giramenti di testa, considerati però fisiologici e passeggeri postumi dell’operazione appena subita”.

I legali del marito della donna aggiungono che sabato 27 novembre “le erano stati tolti anche ossigeno e drenaggio, non era più allettata e i sanitari le avevano detto che doveva iniziare a passeggiare. Ed è proprio mentre la donna, con l’ausilio di un girello, assieme al marito stava facendo due passi in reparto e stava tornando nella sua stanza, che ha fatto appena a tempo a dire “mi gira la testa” e si è accasciata”.

E ancora, secondo il racconto dello Studio 3A, prima che si consumasse la tragedia il dottore, incontrato durante il tragitto, avrebbe detto loro che il martedì o mercoledì successivi la paziente sarebbe stata dimessa. “E invece Lucrezia Mastrodonato nella sua casa non c’è più tornata. Il coniuge, che l’ha trattenuta evitando che crollasse a terra, ha subito chiesto aiuto, il suo medico e due infermieri l’hanno immediatamente soccorsa, sono stati allertati un rianimatore e un anestesista, ma nonostante tutti i tentativi, 40 iniezioni di adrenalina, e persino un massaggio cardiaco a cuore aperto, “il suo cuore non è più ripartito” per usare le parole pronunciate con grande sconforto dal medico che l’aveva in cura, e che per primo non riusciva a capacitarsi di cosa potesse essere accaduto”.

Sconvolti dalla tragedia, il marito della donna, il figlio e la figlia, di appena 12 e 17 anni, per fare piena luce sui fatti ed essere assistiti, attraverso l’area manager e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A. con la collaborazione dell’avv. del Foro di Bari Aldo Fornari: il primo dicembre è stato presentato un esposto presso la tenenza dei carabinieri di Bisceglie chiedendo all’autorità giudiziaria di chiarire le cause della morte e di accertare eventuali responsabilità sanitarie, verificando in particolare se l’improvviso decesso potesse essere legato a qualche anomalia - “non sarebbe la prima volta” - della valvola artificiale impiantata. I congiunti della signora Lucrezia, che lascia anche gli anziani genitori e tre fratelli, vogliono solo capire cosa sia successo alla loro cara.

Con atto del 23 dicembre il dott. Iannotta ha notificato l’avviso per gli accertamenti tecnici non ripetibili, ossia l’autopsia: alle operazioni peritali parteciperà anche Mauro Ciavarella, il medico legale di parte per i familiari messo a disposizione da Studio3A. “Con l’analogo provvedimento il sostituto procuratore, anche per dare loro modo a loro volta di nominare consulenti di parte, ha firmato l’informazione di garanzia per otto medici indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in concorso “perché, - per citare l’atto - agendo con negligenza, imprudenza e imperizia e con violazione delle regole cautelari afferenti alle loro specifiche attività, cooperando tra loro cagionavano per colpa il decesso di Lucrezia Mastrodonato”:



 

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