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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Marco in Lamis

La Capitanata piange la scomparsa di Tusiani: “Un pezzo importante dell’Italia migliore che si è affermata all’estero”

L’omaggio dell’ex sindaco di San Marco in Lamis Michele Galante all’intellettuale scomparso ieri oltreoceano all’età di 96 anni: “Aveva da poco pubblicato un’opera dedicata alla sua terra”

“Con Joseph Tusiani se ne va un pezzo importante dell’Italia migliore che si è affermata all’estero. Quell’Italia che egli ha fatto conoscere negli Stati Uniti d’America e nell’intero mondo anglosassone sia con l’insegnamento di letteratura italiana nelle principali università di New York sia con i suoi studi e le sue traduzioni, sia dei grandi come Dante, Tasso, Foscolo, Leopardi, che di altri poeti”. A parlare è Michele Galante, già parlamentare della Repubblica negli anni ’80 ed ex sindaco di San Marco in Lamis, che ricorda la figura di Joseph Tusiani, morto nella giornata di ieri all’età di 96 anni.

“Lo studioso di San Marco in Lamis – continua Galante – è stato il primo a far conoscere Michelangelo Buonarroti, traducendo le Rime, e Luigi Pulci, del quale ha tradotto il monumentale Morgante (oltre trentamila versi). Credo che oltre alla sua straordinaria opera di ambasciatore della cultura italiana negli Stati Uniti, bisognerà trovare il modo di ritornare sulla sua straordinaria opera in lingua latina, che lo hanno reso celebre in molti Paesi e su cui sarebbe opportuno che anche in Italia da parte del mondo accademico e dei maggiori esponenti dell’industria culturale ci fosse un impegno nuovo e perché si operi nei suoi confronti una giusta opera di risarcimento. Non starò qui ad elencare tutti i suoi lavori, la ricchezza della sua produzione in quattro lingue (italiano, inglese, latino, dialetto sammarchese) cui si è aggiunto anche una ridotta produzione in lingua spagnola, e i tantissimi riconoscimenti avuti ad ogni livello. Vorrei rimarcare soltanto un aspetto peculiare della sua produzione, che è quello di essere stato l’interprete più genuino della emigrazione pugliese, anche se si tratta di un migrante sui generis. Un problema che è cruciale per il mondo moderno contrassegnato da una fortissima mobilità e che egli ha sempre vissuto da una parte come dramma, come perdita di identità, e dall’altra come chance, possibilità di autoaffermazione.

Joseph Tusiani ha chiuso la sua eccezionale parabola umana con un’opera dedicata alla sua terra, con la pubblicazione del romanzo giovanile dal titolo ‘Quando la Daunia bruciava’, che racconta le vicende della città di Foggia nelle terribili giornate dell’estate del 1943. Un’opera che doveva essere presentata nel mese di febbraio di quest’anno e che è slittata a causa dell’insorgenza del coronavirus. Questa terribile pandemia che in questa circostanza è crudele con questo nostro fratello, impedendo sia in America che in Italia che abbia nel momento del trapasso il doveroso momento di partecipazione non solo dei suoi estimatori, ma dell’intera sua terra. Che la terra di ti sia lieve, carissimo Joseph”.

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