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Cronaca

Non si aggiunga altro dolore sulla perdita di Camilla

Spuntano i video su Tik Tok del 22enne che si è autodenunciato per l'incidente di via Giacomo Matteotti in cui ha trovato la morte la 25enne di Foggia, Camilla Di Pumpo. L'indagato si difende attraverso il legale difensore l'avvocato Michele Sodrio: "Non guidava affatto a folle velocità". Foggiani indignati replicano con le immagini riprese da un'attività di videosorveglianza

E’ fuori discussione che l’incidente di via Giacomo Matteotti sia una disgrazia che colpisce due famiglie. Tuttavia, non si commetta l’errore di mettere sullo stesso piano la sofferenza di una e dell’altra, come invece, in maniera molto sbrigativa e superficiale, ritengono taluni. 

Camilla Di Pumpo, brillante dottoressa in Giurisprudenza, non la vedremo mai nei panni di un avvocato penalista destreggiarsi nelle aule dei tribunali. Non sarà più possibile perché la sua esistenza si è interrotta alle 23.42 del 26 gennaio. Da quel momento Foggia è precipitata in un turbinio di pensieri confusi e contrastanti, ma con un unico comune denominatore, il dolore per la dipartita di una ragazza di 25 anni, brillante, che amava la vita, dal sorriso contagioso. 

Quel dolore che i contorni di questa tragedia, crudeli, hanno purtroppo incrementato. Vieppiù, la riflessione del compagno della vittima su quel briciolo di umanità mancato, l'avvocato Mario Aiezza, evidentemente non è stata colta da chi, invece, continua ad aggiungere altro struggimento.

Un dramma di tali dimensioni meriterebbe una sensibilità diversa, atteso che è forte l’indignazione dei foggiani rispetto alle dichiarazioni del legale difensore del 22enne indagato per omicidio stradale e figlio di un 52enne finito nelle carte dell'inchiesta 'Decima Bis', nella parte in cui afferma che il suo assistito non guidasse “affatto” a folle velocità. 

Una attenuazione della presunta responsabilità che prima ancora di essere dimostrata, compreso il suo contrario, confligge però con le immagini registrate da un’attività commerciale e circolate sul web in cui, seppur per sommi capi, è possibile ricostruire la seconda parte del grave accadimento, ipotizzando che l’Audi A4 nera, alle 23.42, effettivamente sfrecciasse in via Matteotti. Rispetto alla visione di quelle immagini, si fa molta fatica ad accettare l’assunto che l’auto non procedesse quantomeno a una velocità superiore al consentito, di 50 km/h. 

Con tutto ciò, su tik tok il 22enne di Carapelle aveva già dato prova della sua spavalderia alla guida delle auto. E' del tutto evidente che al “giovane sportivo praticante, del tutto incensurato e senza mai alcuna esperienza precedente con la Giustizia” nonché “affermato commerciante grazie al lavoro e alla dedizione quotidiani” e “ragazzo normale” - non dispiacesse premere il piede sull'acceleratore. 

Non si aggiunga altro dolore sulla perdita di Camilla. 

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