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Fiaccole, musica e parole per Adriano. Il fratello del 18enne scomparso: "Avevi un cuore d'oro, mi mancherai tanto"

Si è svolta ieri sera 15 febbraio la fiaccolata in ricordo di Adriano Daddato, il 18enne cantante del genere rap e trap scomparso la sera del 27 gennaio

Si è conclusa sulle note di ‘Io vagabondo’ - "Io, un giorno crescerò....e nel cielo della vita volerò..." la fiaccolata che si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri 15 febbraio a San Marco in Lamis, per Adriano Daddato, il ragazzo scomparso bruscamente la sera del 27 gennaio scorso.

Amici, conoscenti e parenti, al termine della messa, si sono radunati in piazza Madonna delle Grazie per ricordare il talentuoso cantante del genere rap e trap attraverso l’ascolto del suo brano, ‘Rabbia e Fame’, e di ‘Io voglio vivere’ dei Nomadi.

Raccolti in cerchio, in lacrime e in religioso silenzio, ciascuno dei partecipanti ha ritirato e acceso una fiaccola. Amici e compagni di classe hanno riempito un lenzuolo bianco di frasi e di simboli, mentre su un altro striscione c'erano le foto di Adriano e un messaggio d'addio: “In questo momento invidiamo gli angeli perché ti ascoltano cantare proprio come facevamo noi. Vogliamo ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, che come allora ci ascolti e ancora sorridi. Amarti è stato facile, dimenticarti sarà difficile. Buon viaggio Skikki”.

Dopo l’intervento di Ludovico delle Vergini, psicologo, ha preso la parola il fratello, Sergio. Struggente la sua lettera, accompagnata da un lungo applauso e dalle lacrime di chi Adriano, lo ha conosciuto e vissuto: “Avevi un cuore d’oro a disposizione di tutti, ti facevi in quattro per gli amici ed eri orgoglioso di me e di Matteo, hai sofferto la lontananza di un papà conosciuto poco. Amavi e ti facevi amare. Mancherai tanto”.

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