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Cronaca Monte Sant'Angelo

Targa Unesco nella magia della basilica di San Michele Arcangelo

La cerimonia della scopritura della targa Unesco che si è tenuta il 17 luglio a Monte Sant'Angelo rimarrà nella storia. Ora imperniare una concreta politica di sviluppo

La Basilica di San Michele Arcangelo è un gioiello preziosissimo incastonato in una realtà straordinaria che, ora più che mai, può e deve sapere legare cultura ed ambiente per costruire il proprio futuro radicandolo nell’identità e nell’importanza di un’illustre passato”.

Così il ministro alla Cultura, Lorenzo Ornaghi, ha proceduto, assieme al sindaco di Monte Sant’Angelo, Antonio Di Iasio, al vicepresidente della Camera Antonio Leone, all’arcivescovo di Manfredonia-Vieste- San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro, al presidente Parco Naz. del Gargano, Stefano Pecorella, l’assessore regionale alla Cultura, Silvia Godelli, il presidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, il rappresentante del sito seriale ‘Italia Longobardorum’, Andrea Arcai, alla scopritura della targa attestante l’iscrizione della città dell’Arcangelo (con il sito seriale ‘Italia Longobardorum – I luoghi del potere’) nel patrimonio Unesco.

Una cerimonia emozionante che rimarrà nella storia della città garganica, che ha saputo valorizzare l’orgoglio, l’identità e l’appartenenza di una comunità che, assieme a tutto il territorio del Gargano, con un riconoscimento così prestigioso diventa consapevole dell’importanza del proprio patrimonio culturale ed ambientale, sul quale imperniare una seria e concreta politica di sviluppo ormai non più procrastinabile. Lo splendore e la spiritualità di Monte Sant’Angelo e del suo Santuario, hanno impressionato il ministro Ornaghi, particolarmente suggestionato dalla visita alla Grotta di San Michele.

A latere della solenne cerimonia della scopritura della targa Unesco, avvenuta sul Sagrato della Basilica, si è tenuto un importante e partecipato momento di incontro con la cittadinanza.

Monte Sant'Angelo: foto scopritura targa Unesco

LORENZO ORNAGHI - “L’Unesco non è solo una sigla, ma qualcosa di molto concreto – ha dichiarato il ministro - In una stagione non facile, questo sito seriale è riuscito a mettere insieme realtà del Nord e del Sud, non tanto guardando al passato, bensì al futuro. La cultura non è per pochi eruditi. La cultura di un popolo è per il popolo, ed essa, anche nei momenti di sconforto, ci costringe a guardare avanti. Il riconoscimento Unesco a Monte Sant’Angelo – ha concluso – invita a guardare con fiducia e speranza ai prossimi decenni, perché ben pochi possono vantarsi di avere a disposizione cotanta bellezza artistica e paesaggistica. Il segreto del successo sta proprio nel coniugare cultura ed ambiente. Questa è il compito che le Istituzioni devono sapere portare avanti d’ora in poi”.

ANTONIO DI IASIO - “E’ con orgoglio che Monte consegna ufficialmente al mondo un bene intorno al quale è nata ed è cresciuta – ha fatto eco l’emozionato Di Iasio - C’è consapevolezza ed una ritrovata identità nella nostra comunità, che guarda al futuro con maggiore speranza e fiducia. La Basilica diviene nuovo volano di rinascita culturale, sociale ed economica. Siamo al cospetto di un progetto concreto, di ampio respiro e a lungo termine. Tutti – ha concluso il sindaco – dobbiamo riscoprire la preziosità del valore artistico, unico e vero asset per una reale valorizzazione del territorio”.

STEFANO PECORELLA - La cerimonia di ieri non è un punto di arrivo, bensì di partenza. “Si volta pagina, attraverso un nuovo sistema di gestione del territorio e delle sue risorse – ha affermato Pecorella - Il riconoscimento Unesco di Monte Sant’Angelo è un’opportunità per tutto il Gargano e la presenza oggi di tanti amministratori dei Comuni dell’Area Protetta ne è la dimostrazione.

La targa Unesco rappresenta un ponte sul futuro che pone le sue fondamenta sul glorioso passato del nostro territorio. Il Gargano – ha aggiunto il Presidente del Parco – il Gargano è una porta spalancata sul Mediterraneo, crocevia di storia, cultura, religioni, economia. In quest’ottica il Parco, assieme a tutti gli altri soggetti pubblici e privati, saprà cogliere l’opportunità di migliorare la qualità della vita delle nostre comunità con la valorizzazione della cultura e della natura. Non è più tempo di basarsi solo sul Pil e sulla macro economia, che pone al centro degli interessi la mercificazione dei valori che ci hanno insegnato i nostri genitori– ha concluso Pecorella -. Ricominciamo dal basso, dalle energie e capacità del territorio. Attraverso il grande faro dell’Unesco, tutti i 18 Comuni del Gargano credono nel rilancio e in un futuro più prospero”.

ANTONIO LEONE - “Per questa terra, per troppo tempo bistrattata, è una giornata storica che rende giustizia alla sua bellezza e alla sua storia – ha evidenziato l’On. Leone -. Monte Sant’Angelo, avendo accolto con ‘pietas’ in tutti questi secoli milioni e milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo, deve essere d’esempio per un’Europa più aperta al dialogo e all’integrazione. Il riconoscimento Unesco – ha concluso – è la dimostrazione che solo lavorando insieme si ottengono risultati concreti. Dunque al bando tutti gli steccati di natura politica, religiosa, culturale, avendo un solo obiettivo: la valorizzazione di questo splendido territorio che si chiama Gargano che, deve imprescindibilmente far affidamento alle capacità e passione dei giovani. La crisi può e deve essere un momento di partenza e rilancio, soprattutto per un territorio che da sempre è costretto a fare sacrifici”.

A suggellare la manifestazione il suggestivo spettacolo di luci e suoni ‘Il sogno di Rotari’ (voluto e sostenuto dal Parco Naz. del Gargano), che, proiettato sulla facciata della Basilica, ha ripercorso in maniera artistica ed innovativa la storia Longobarda e di San Michele, provocando emozioni forti che difficilmente potranno essere dimenticate.  

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