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Cronaca

Universitarie foggiane molestate su WhatsApp: sono almeno una decina, è caccia al molestatore seriale

Sarebbero almeno una decina le ragazze contattate da un fantomatico Filippo. I loro numeri sarebbero stati carpiti dalle chat studentesche. Diverse segnalazioni sono arrivate anche da altre città italiane

Commenti indesiderati, avances, fino a richieste di foto hot: sarebbero almeno una decine le studentesse universitarie foggiane contattate dal molestatore seriale che si aggirerebbe tra i gruppi WhatsApp di mezza Italia.

"Ci sono vari racconti differenti che mostrano come questa persona declini la cosa in modi diversi: dal provarci in maniera più o meno spudorata fino a chiedere foto o mandarne", spiega il coordinatore del sindacato universitario Link Foggia, Michele Cera, che esprime solidarietà alle vittime e parla di "eventi inaccettabili".

Le segnalazioni sono arrivate anche da Roma, Bari, Torino, Trieste, Milano. A Foggia era già accaduto in precedenza, va avanti da un po'. "Qui è sempre emerso questo nome, Filippo, non sappiamo se siano state sporte delle denunce, noi stiamo suggerendo alle ragazze di denunciare", per quanto consapevoli che sia una scelta della vittima, auspicando così un intervento della pubblica autorità.

Il Link sospetta che ad agire, sistematicamente, possano essere anche più persone che carpiscono i numeri nei gruppi universitari, creati per scambiarsi informazioni. "È chiaro che non sia uno studente Unifg - precisa Cera - è successo in altre parti d'Italia e c'è evidentemente l'intento di andare a cercare ragazze nei gruppi e molestarle".

Si parla di un numero abbastanza significativo di vittime, per quanto "anche una sola sarebbe grave", come osserva il coordinatore del Link Foggia che sta cercando di intessere una rete solidale a difesa delle studentesse.

"Confidiamo - ha scritto Cera - che l’Università di Foggia, nel confermare a sua volta il grande impegno profuso nel garantire il contrasto ad ogni forma di discriminazione, esprima la sua vicinanza a queste studentesse. La lotta contro le molestie, le violenze e ogni forma di discriminazione deve essere una battaglia fondamentale del nostro ateneo".

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