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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Guglielmo e Pellegrino / Via Arpi, 176

Il ministro Bray come la Boldrini, con Volpe e Vendola inaugura il Polo Umanistico

A Foggia, il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha preso parte al convegno sul tema "Patrimoni culturali e paesaggi di Puglia e d'Italia tra conservazione e innovazione"

Questa mattina, in via Arpi, non c’è stato il tradizionale “taglio del nastro” perché - in fondo - in quei locali che ospitavano la facoltà di Lettere e Filosofia prima, oggi Dipartimento degli Studi Umanistici dell’Università di Foggia, l'attività accademica non è stata mai interrotta. Anzi. Come ha ricordato il rettore uscente Giuliano Volpe, infatti, studenti, dipendenti, docenti e ricercatori hanno imparato negli anni a convivere con il cantiere, seguendo quotidianamente l’andamento dei lavori di riprogettazione e ammodernamento degli ambienti. Lotto dopo lotto.

Occasione più che pertinente per presentare ufficialmente alla città il nuovo Polo Umanistico è stata la giornata di studi, promossa dalla Regione Puglia e organizzata dall'ateneo dauno con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, sul tema "Patrimoni culturali e paesaggi di Puglia e d'Italia tra conservazione e innovazione" (in programma, a Foggia, oggi 30 settembre e il prossimo 22 novembre), una occasione di confronto e dibattito sulle questioni più attuali legate alla valorizzazione, tutela e fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico.

Tematiche perfettamente in linea con il progetto della nuova sede del Dipartimento di via Arpi, esempio concreto di un riuscito intervento di riqualificazione edilizia a metà strada tra conservazione e innovazione. Ospite d’onore della giornata è stato ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, l’onorevole Massimo Bray, alla presenza del quale il direttore del dipartimento, Saverio Russo, ha ribadito “lo stretto legame tra l’inaugurazione del polo umanistico e le politiche di tutela. Il recupero e la corretta valorizzazione dell’immenso patrimonio che ci arriva dai secoli passati, accanto alla rivitalizzazione dei centri storici – spiega - devono costituire le scelte forti delle politiche di sviluppo del nostro Paese.”

"A distanza di solo dieci giorni dalla inaugurazione della sede del Polo Bio-Medico, l'Università di Foggia è protagonista di un altro importante evento - spiega Volpe -  Anche a Foggia le scienze umanistiche hanno finalmente una casa, un ambiente multidisciplinare ricco e stimolante dove gli studenti potranno formarsi e vivere una vera esperienza universitaria". Sono serviti poco più di tre anni, dall’ottobre del 2008 al marzo del 2012, per offrire alla città la “casa degli studi umanistici” realizzata per l’80% grazie ai fondi regionali (Cipe 2004) e per il restante da risorse dell’università per un costo complessivo di 5milioni 366mila euro.

Il complesso, infatti, ubicato nel settore nord-occidentale della città medievale conserva le tracce dei passaggi dei secoli, dalla nascita della fondazione celestina dedicata a Santa Caterina, nella metà del XIV secolo, alla nascita del complesso ospedaliero fondato da San Giovanni di Dio dei “Fatebenefratelli” che lo resse fino al 1883. Nel corso dei decenni quei locali cambiarono nome e destinazione d’uso, fino al 2000 quando l’allora rettore Antonio Muscio e la preside di facoltà Franca Pinto Minerva individuarono quella struttura in disuso come sede della facoltà di Lettere e Filosofia.

L’attuale organismo occupa un’area complessiva di 4600 metri quadri, 7mila dei quali di superficie coperta e distribuiti su tre livelli fuori terra e un livello seminterrato (quest’ultimo ospita i laboratori di archeologia). Al piano terrà trovano posto una biblioteca comoda e ben servita, due aule seminari, le segreterie e gli uffici amminsitrativi. Al primo piano, invece, vi sono 7 aule di diverse dimensioni, tra cui l’aula magna, per complessivi 550 posti.

Sempre al primo piano trovano spazio 23 studi e laboratori che, insieme agli spazi per le associazioni studentesche e luoghi ricreativi, fanno il paio con gli altri 21 studi e laboratori del piano superiore. Per il sindaco di Foggia si tratta di un “tassello fondamentale per la riqualificazione del centro storico di Foggia”, mentre il commissario straordinario della Provincia di Foggia, Fabio Costantini, in tema di valorizzazione del patrimonio e interventi di recupero, ha fatto appello all’onorevole Bray affinché “intervenga per la Tomba della Medusa, capolavoro senza pari di antiche architetture. Quel che resta di quel monumento - puntualizza - è gran parte della storia di questa terra”.

FOTO | Inaugurazione polo umanistico dell'Università di Foggia (ph. Roberto D'Agostino)

Nonostante l’occasione “di gioia” - la presentazione di una nuova ed importante struttura per la giovane università foggiana ed un cenacolo di esperti nazionali ed internazionali come l'archeologo Salvatore Settis - tutti i relatori presenti non hanno potuto non esprimere la grave preoccupazione per il delicato momento politico attraversato dal paese. “Esprimo il rammarico per il contesto politico nel quale è venuta a cadere questa giornata”, ha spiegato Russo. “Un clima politico che rischia di vanificare i sogni di un paese normale dell’occidente europeo. Lo dico da docente e da padre: a questi ragazzi dobbiamo offrire opportunità concrete e non gli scenari di un paese perennemente sull’orlo del precipizio”. Dello stesso avviso anche il rettore Volpe (“L’Europa che è nata con la nascita della prima università non può condannare a morte questa istituzione”) e il Governatore della Puglia, Nichi Vendola.

“Per Foggia è questa una incredibile accelerazione sulla strada del proprio riscatto. Apriamo il Polo Umanistico in un momento in cui la nostra regione vive una contesa sui temi di cui parliamo – spiega Vendola – Badate bene, qui non si fa accademia, ma politica: bisogna cioè decidere se il patrimonio dei beni culturali, naturali e ambientali che abbiamo ereditato può essere privatizzato, mutilato o manipolato; o se quel patrimonio è il fondamento medesimo dell’idea di nazione, patria, popolo, e la sua tutela è un pezzo di un moderno patriottismo di cui oggi abbiamo bisogno. Credo che la parola chiave di questo periodo così buio sia ‘discernimento’. Forse questo buio che inghiotte la politica è dovuto alla capacità di discernimento che non c’è più. Ma il discernimento lo guadagniamo se mettiamo al centro. a ricerca della virtù attraverso la conoscenza. E oggi, con questo incontro, abbiamo compiuto un piccolo passo in avanti su questo sentiero”.

Bray ha sottolineato la necessità di coordinare in modo organico le risorse per le Attività e i Beni Culturali e soprattutto per la valorizzazione del paesaggio. Proprio su questo punto,  il ministro ha apprezzato lo sforzo della Regione Puglia di 'tutelare la bellezza' attraverso un innovativo Piano Paesaggistico. "Quattro sono le parole chiave su cui puntare: conoscenza, tutela, valorizzazione e fruizione, insieme alla costruzione di senso civico" ha specificato.

Bray ha poi affermato la necessità di aprire al sistema dei privati, "Non ho paura a dire che il sistema dei privati possa esserci molto utile. Bisogna però fare in modo che questa collaborazione fra il pubblico e il privato avvenga non secondo la logica dello sfruttamento economico, ma che si ponga come obiettivo esclusivamente il bene e il servizio comune".

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