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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Piazza Carlo Villani

"Tanto ci vediamo prima o poi". Poliziotti minacciati in piazza Villani: "Ho già dato un pugno a un carabiniere e mi sono fatto 9 mesi"

La vicenda trae origine da un intervento per assembramento di persone avvenuto una sera in Piazza Carlo Villani durante lo svolgimento dei servizi finalizzati al controllo del rispetto delle norme anti Covid-19, disposti con ordinanza del questore

Sorpreso agli inizi di maggio presso un chiosco oltre l'orario del coprifuoco e invitato a fornire un documento, non l'ha presa bene e ha cominciato ad inveire contro gli agenti: "Non ti dovevi permettere, la tua faccia me la sono stampata, non ho paura di nessuno e non ho nulla da perdere. Mi sono già fatto 9 mesi per un pugno ad un carabiniere, tanto ci vediamo prima o poi”.

Per questo motivo il 24 giugno il personale della squadra mobile, coadiuvato dagli agenti delle volanti, a seguito delle indagini coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione ad ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Foggia, nei confronti di un foggiano classe ’97, pregiudicato con precedenti specifici, ritenuto responsabile dei reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.

La vicenda trae origine appunto da un intervento per assembramento di persone avvenuto una sera in Piazza Carlo Villani durante lo svolgimento dei servizi finalizzati al controllo del rispetto delle norme anti Covid-19, disposti con ordinanza del questore.

In quella circostanza i poliziotti avevano altresì proceduto a sanzionare il titolare del chiosco per la violazione della normativa amministrativa inerente la somministrazione di bevande alcoliche oltre l’orario consentito.

Dopo la redazione degli atti relativi ai reati contestati e alle sanzioni amministrative irrogate per violazione delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus, l’indagato, con plurime chiamate al 113, aveva continuato a minacciare agli agenti intervenuti.

Alla luce del grave comportamento posto in essere soggetto e degli elementi di colpevolezza acquisiti dalla squadra mobile, la locale Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto la misura cautelare degli arresti domiciliari, restrittiva della libertà personale.

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