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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

I mafiosi alzano il tiro: imprenditori sotto scorta nel mirino. Minacciato di morte Vaccaro

Incendiati i terreni agricoli di Lazzaro D'Auria e della cooperativa guidata da Ugo Fragassi in provincia di Foggia. Minacce di morte a Vaccaro. I commenti di Pippo Cavaliere e Libera Foggia

Libera Foggia si schiera al fianco di Lazzaro D’Auria, imprenditore campano componente dell’associazione antiracket del capoluogo dauno che si è opposto alle richieste estorsive del clan Moretti-Pellegrino-Lanza della mafia foggiana, al quale, nel fine settimana appena trascorso, ignoti hanno incendiato prima 100 ettari di grano in zona Incoronata e poi i tubi d’irrigazione dei campi di pomodoro.

L’associazione contro le mafie si schiera al fianco dell’imprenditore sotto scorta all’indomani dell’ennesima intimidazione subita. “Conosciamo Lazzaro e sappiamo che non si farà scoraggiare ma continuerà a testa alta. Ora, più che mai, dobbiamo fare fronte comune, essere al suo fianco ed al fianco di tutti gli altri imprenditori che, con coraggio, scelgono di denunciare, contribuendo al cambiamento della nostra terra. Tutti insieme dobbiamo denunciare e contrapporci a chi distrugge il nostro territorio e non ne permette lo sviluppo. Non possiamo più delegare ad altri, ma ciascuno deve assumersi la sua parte di responsabilità perché solo insieme possiamo costruire una comunità libera dalle mafie e dalla violenza! Forza Lazzaro, noi siamo al tuo fianco!”.

Quello di D’Auria, purtroppo, non è il primo caso. Ieri è toccato anche a Ugo Fragassi, titolare della cooperativa Ats Montemaggiore vincitrice della gara per la concessione a 15 anni di 'Selva di Giardino' Azienda Agricola Masseria Giardino, di proprietà del Comune di Foggia. Dodici gli ettari andati in fumo. Stesso modus operandi. In entrambi i casi è stata vista un’auto allontanarsi.

"L’incendio che ha distrutto molti ettari, nell’azienda dell’imprenditore agricolo Lazzaro D'Auria, ci preoccupa moltissimo e abbiamo il timore che sia di origine dolosa, visti i tanti altri attentati e danneggiamenti che ha dovuto subire l’imprenditore, dopo la sua scelta di denunciare i propri estorsori”. Così il senatore Marco Pellegrini, capogruppo per il M5s in Commissione Parlamentare Antimafia. “Vorrei poter fare molto di più in questo momento che esprimere la mia solidarietà e vicinanza a D'Auria, anche perché immagino la sua rabbia e il suo sgomento nel veder andare a fuoco il frutto di mesi di sacrifici e di duro lavoro. Ma Lazzaro D'Auria non è solo, non lo sarà mai, perché è uno di noi".

Le ragioni dell’attacco a D’Auria potrebbe risiedere nel suo impegno al fianco dell’associazione antiracket Fai, non avendo, negli ultimi anni, ricevuto alcuna richiesta estorsiva. Tuttavia, ha spiegato ai microfoni l’imprenditore, gli agricoltori sono costretti a pagare una tassa per non correre il rischio di vedersi distruggere uliveti, vigne, grano e campi di pomodori. Per l'Ats le motivazioni dell’atto incendiario sarebbero da ricercare nella partnership che la cooperativa orsarese avrebbe con un imprenditore, anch’egli sotto scorta così come D’Auria.

Pippo Cavaliere, membro del comitato di solidarietà per le vittime dell'estorsione e dell'usura che esamina le domande di accesso ai benefici del fondo di solidarietà, ha espresso vivo apprezzamento e profonda gratitudine nei confronti di Lazzaro D'Auria, che nonostante tutto, ha fatto sapere che non si fermerà. “Purtroppo sono ancora troppo pochi gli operatori economici che seguono il suo esempio, in quanto timorosi di denunciare o addirittura perché ritengono "conveniente" pagare il pizzo. Capisco e comprendo le perplessità, per essere stato anch’io vittima di pesanti attenzioni da parte della criminalità, ma qui si tratta di decidere da che parte stare, da parte dello Stato o dell'antistato. Se lasciamo Lazzaro solo, sarà difficile spuntarla, se invece siamo in tanti la vittoria è certa. La posta in palio non è liberarsi di una richiesta estorsiva, ma è in gioco lo sviluppo, la crescita, la dignità del nostro territorio, il futuro dei nostri figli. Diversamente nuove stazioni ferroviarie, aeroporti e Pnrr saranno solo semplici palliativi e ci toccherà ascoltare la Cnn, ed altre emittenti straniere, che parlano di Foggia, di una città sottomessa alla quarta mafia in cui vige la legge del silenzio. In un recente intervento il procuratore Vaccaro ha evidenziato: "Ogni tentativo di estorsione o di usura che tocca un imprenditore, mina l'intera categoria, tocca ciascuno di noi ed impoverisce il territorio". Tutto vero ed è per questo che occorre seguire l'esempio dell’imprenditore Lazzaro D'Auria”.

A proposito di Vaccaro, il procuratore della Repubblica di Foggia, è stato oggetto – insieme ad un investigatore - di gravi minacce di morte comparse su alcuni fogli affissi agli alberi in centro. “Visto che mi costringi a diventare un assassino ti ammazzerò". Indagano i carabinieri.

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