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Mafia e strage di San Marco, Minniti la 'chiave di volta': "Avevamo promesso giustizia ed è stata fatta"

"Da questa sera San Severo è casa sua". Ha accolto così il sindaco Francesco Miglio l'on.Minniti, ex ministro dell'Interno e da ieri cittadino speciale della città in cui - hanno convenuto i presenti- "ha espresso e profuso tutto il suo impegno contro la mafia e per la sicurezza"

Dal rinforzo degli organici di Polizia, al Reparto Prevenzione Crimine ai 'Cacciatori di Puglia' con base a Vico del Gargano, sono i risultati per cui Procura Antimafia e amministrazione comunale hanno ringraziato il calabrese di ferro, colui che oggi riconosce che: "è un bel gesto, lo è ancor più perchè sono un ex Ministro. Evidentemente la riconoscenza e i rapporti umani sono ancora di questo mondo".

Sala gremita al Teatro Verdi. Presenti Procuratore e sostituto procuratore Antimafia di Bari, Volpe e Gatti, Forze dell'Ordine, il presidente della Regione Michele Emiliano e alcuni sindaci del territorio, Confindutria con Gianni Rotice, i candidati alla presidenza della Provincia. La politica faceva quasi tutta riferimento al Pd, partito al quale Minniti appartiene; ed è stato proprio questo il nodo della polemica tra sindaco ed opposizione: far passare sotto le spoglie della cerimonia istituzionale una iniziativa che sarebbe fondamentalmente "campagna elettorale" (per Miglio, in scadenza di mandato, e Minniti, probabile candidato alla segreteria nazionale del Pd). "Inopportuno" hanno tuonato. 

Miglio ha snocciolato i dati: meno 30% di reati in un anno a San Severo (dati della Questura), "un risultato straordinario che senza l'attenzione dell'ex Ministro non avremmo raggiunto". Minniti, di contro, ha elogiato la perserveranza del sindaco nel mantenere la barra dritta sull'obiettivo. La Dda ha toccato uno dei punti dolenti: l'assenza di di pentiti o collaboratori di giustizia. "Per giungere all''arresto di uno dei due coinvolti nella mattanza di San Marco in Lamis ci son voluti 14 mesi e l'analisi di otto milioni di dati. Otto milioni. Sarebbe bastato un collaboratore attendibile e ci saremmo risparmiati questo immane lavoro e avremmo anticipato i tempi della giustizia".

Ma lo Stato, alla fine, vince. Vince sempre. E' questo il messaggio che i presenti hanno voluto dare alla sala, alla città, al territorio. Minniti ha ricordato le ore della mattanza di San Marco, il 9 agosto 2017. Lui giunge a Foggia il 10 agosto, dopo 24 ore, "anche perchè non avevo particolari impegni di Ferragosto" affonda (e il riferimento è alle parole del capo della comunicazione 5 stelle, Rocco Casalino, e alle sue doglianze sul Ferragosto nel bel mezzo del crollo del Ponte Morandi quest'anno, a Genova).

"Noi abbiamo applicato qui la tecnica che si applica contro le mafie - ricorda l'ex Ministro-: la saturazione del territorio. Lo Stato dimostra la sua forza e sovranità occupando fisicamente il territorio. Era importante dire che era finito un pezzo di storia e ne era cominciata un'altra. E bisognava rendere stabile quell'impegno. Il Reparto Prevenzione Crimine e lo squadrone cacciatori di stanza in Puglia sono un grande salto di qualità. Di quest'ultimo in particolare ci sono altri 3 reparti in Italia. La Puglia è la quarta regione. E' personale super specializzato. Sanno fare qualunque cosa ma soprattutto arrivano in tempi rapidissimi senza che ci si accorga che stanno arrivando. Quel reparto starà qua permanentemente".

Cosa ho provato quando ho saputo dell'arresto? "Una sola parola: avevamo promesso giustizia, giustizia era stata fatta". "Io non so dirvi quando le mafie le sconfiggeremo definitivamente, tuttavia - ha concluso Minniti- posso dirvi che abbiamo avviato il percorso per sconfiggerle definitivamente".

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